Tagliate le indennità di disoccupazione dei frontalieri

I frontalieri disoccupati costano troppo. Così la pensa lo Stato francese, che ha così deciso di stringere la cintura delle loro indennità di disoccupazione. Per i 231’000 frontalieri francesi che lavorano in Svizzera davvero un brutto colpo.

A Parigi padronato e sindacati hanno raggiunto un accordo per ridurre l’indennità di disoccupazione dei frontalieri, smettendo di basarsi sull’ultimo stipendio percepito in Svizzera. A Ginevra i frontalieri l’hanno presa male. E c’è qualcuno che sottolinea: “Alla Svizzera versiamo parecchi contributi. È lei a doverci la disoccupazione”.

In effetti un frontaliere a Ginevra versa i contributi alla Svizzera, ma se perde il lavoro, l’indennità gliela paga la Francia. La Svizzera compensa versando allo Stato francese un massimo di 5 mesi di indennità. Per il Gruppo transfrontaliero europeo il sistema va cambiato. “Attualmente, la Svizzera beneficia di diverse centinaia di milioni ogni anno, un tesoro che incassa e conserva solo perché i francesi non hanno tentato di negoziare”, spiega René Deléglise, presidente Gruppo transfrontaliero europeo.

E così gli eletti di Alta Savoia hanno scritto al governo francese perché chieda alla Confederazione Svizzera di aumentare il montante dei versamenti. A Berna ci si limita a ricordare che tra Svizzera e Francia esiste già un accordo.

Divisi i due consiglieri agli Stati ginevrini: Carlo Sommaruga si dice aperto ad un negoziato, Mauro Poggia si oppone. “Il problema è globale. Quanto guadagna la Francia grazie ai frontalieri ? Quanto hanno guadagnato in Svizzera i frontalieri, quante tasse hanno versato alla Francia? E i rimborsi di Ginevra ai francesi? 350 milioni? Tutto ciò va sommato”, spiega Mauro Poggia, consigliere agli Stati GE.

Nei prossimi mesi la riduzione dell’indennità di disoccupazione  per i frontalieri sarà al centro delle discussioni, e potrebbe entrare in vigore già dal primo gennaio.