Cucine senza frontiere è il nuovo format proposto dalla RSI nel palinsesto estivo: culture diverse, piatti della tradizione appartenenti alle proprie radici, sette concorrenti – tra cui una svizzera doc – e tante storie di immigrati di “seconda generazione”, perché si sa, la cucina è il terreno di gioco perfetto per raccontarsi, accogliere e testimoniare.
Oggi è il turno dell’unica svizzera doc del gruppo: Carmen, da Uzwil, che accoglierà gli ospiti nella casa dei genitori per preparare un dolce tipico dei due semicantoni di Appenzello e nel cantone di San Gallo, nonché, una tradizione di famiglia.
Sette i Paesi seduti attorno al tavolo della trasmissione Cucine senza frontiere
In arrivo da tutta la Svizzera sono le 6 comunità straniere più importanti del nostro Paese:
Francia, Kosovo, Germania, Portogallo, Spagna e Italia, con l’aggiunta di una svizzera doc, dal Canton San Gallo.
La loro missione? Proporre un piatto tradizionale del loro Paese di origine, di puntata in puntata, e sottoporlo al giudizio degli altri concorrenti. Al termine di questo affascinante e conviviale giro della Svizzera a tavola, in cui ogni partecipante ospita gli altri, sapremo qual è la ricetta più apprezzata e chi il vincitore della sfida.
Il momento dell'ingrendiente misterioso
Gli ingredienti vincenti di questo nuovo format proposto dalla RSI nel palinsesto estivo sono sì ricette, ma anche – e soprattutto – le storie e i ricordi dei protagonisti che si raccontano grazie alla “prima generazione”, prodiga di consigli ai figli su come preparare al meglio il piatto per cercare di vincere la sfida. Non solo storie dei protagonisti, dunque, ma anche delle loro famiglie, le prime ad aver aperto le porte della Svizzera. La tavola, a Cucine senza frontiere, è la chiave per conoscere culture straniere – oggi parte integrante della nostra Svizzera – e storie di svizzeri di “seconda generazione”.
Carmen Zellweger durante un allenamento con la Nazionale di balestra
In questa puntata di Cucine senza frontiere conosciamo Carmen, 28 anni, cresciuta a Uzwil nel Canton San Gallo e appassionata di tiro con la balestra e fotografia. Ha appena terminato un percorso come educatrice socioassistenziale per bambini, dopo aver intrapreso un apprendistato di commercio al dettaglio presso La Posta. Resasi conto di aver sbagliato strada, ha seguito il suo istinto e la sua passione: lavorare come educatrice con i bambini. Campionessa di Jass – gioco di carte di origini svizzere – si diverte a sfidare i genitori, in coppia con il fratello, durante le serate in famiglia.
Carmen e la sua famiglia giocano a Jass
La ricetta: Schlorzifladen, la torta alle pere di mamma Erika, antica tradizione di Appenzello e San Gallo
La mamma di Carmen è cresciuta nell’Appenzello Esterno e ha deciso di proporre alla figlia una vera ricetta di famiglia, preparata ancora come faceva suo padre, amante della cucina e pasticcere per passione. Il dolce scelto è uno Schlorzifladen alle pere, una sorta di pane ripieno alle pere ma a forma di torta. Dolce tipico della Svizzera orientale, a Erika ricorda il padre in cucina, durante le feste di Natale, intento a preparare fino a 90 torte da regalare a parenti e amici.
In effetti, la menzione più antica di Schlorzifladen risale al 1881 e lo si descrive come un dolce preparato soprattutto come regalo di Natale tra famiglie o da parte dei fornai che lo riservavano ai loro clienti abituali e fedeli.
Tornando in casa Zellweger, sono tanti i ricordi che affiorano in Carmen pensando a questa ricetta: sin da bambina, insieme al padre e al fratello, usavano stendere la pasta con il mattarello dopo che la madre aveva preparato l’impasto.
Toccherà proprio a Carmen e a suo fratello portare avanti la tradizione di famiglia, ecco perché la concorrente di Cucine senza frontiere è lieta di cimentarsi nella sua preparazione e condividere con noi la ricetta del suo dolce: Schlorzifladen.
Lo Schlorzifladen è una sorta di “focaccia” con una copertura aromatica di pere essiccate bollite e frullate, e una copertura a base di panna. A volte è anche chiamata torta di pere. Le torte grandi, piatte e sottili, altrimenti chiamate Wähe, Chueche o Zelte nella Svizzera tedesca, sono chiamate “focacce” in tutta la Svizzera orientale. Lo Schlorzifladen si trova nei due semicantoni di Appenzello e nel cantone di San Gallo, in particolare nel Toggenburgo. È noto come Fladen mit Kösi nel cantone di Zugo e come Birä-Kösi Chuächä nel cantone di Svitto. Lo “Schlorzi”, come viene chiamato anche il dolce, oggi è prodotto commercialmente e privatamente. Ogni famiglia, come la tradizione impone, ha una propria versione. Viene descritto come un "liquido pastoso" dagli ingredienti aromatici e a base di frutta secca: le pere essiccate sono indispensabili, il dolce è poi profumato con anice, cannella e spezie per pane alla pera. Come liquidi vengono utilizzati acqua, vino, acquavite di frutta, grappa alle erbe, sidro dolce o succo d'uva bianca.
A quanto pare, intorno al 1900, queste focacce con salsa di pere essiccate non erano comuni solo nella Svizzera orientale: ma anche a Berlino e in Russia. Solo dopo la Seconda guerra mondiale la focaccia di pere è descritta come una specialità del cantone di Appenzello Interno.
E ora non rimane che gustarvi la puntata!
La Schlorzifladen (torta di pere) di Carmen Zellweger
Cucine senza frontiere 28.07.2023, 21:10