A colpo d’occhio potreste credere che spinaci, cavoli, formaggi stagionati, pompelmo e vino abbiano poco in comune. E avreste ragione a pensarlo se non fosse che, in realtà, questi cibi regolarmente presenti sulle nostre tavole possono interagire con alcuni farmaci, compromettendone l’efficacia o causando effetti collaterali indesiderati. Vediamo insieme le interazioni più comuni e gli alimenti a cui prestare attenzione se seguiamo una terapia farmacologica.
Latticini e antibiotici: con l’arrivo della stagione fredda le infezioni batteriche possono aumentare. Se il medico vi ha prescritto un antibiotico come la tetraciclina o la ciprofloxacina, ricordate che i latticini possono ridurne l’efficacia. Evitate quindi di assumere l’antibiotico subito dopo aver bevuto un bicchiere di latte o aver consumato del formaggio. L’indicazione è di aspettare almeno due ore.
Il pompelmo, re degli agrumi, è un’ottima fonte di vitamina C, micronutriente che favorisce il buon funzionamento del sistema immunitario. Quello che molti non sanno, è che interagisce con un’ampia gamma di farmaci, tra cui le statine prescritte per abbassare il colesterolo, i farmaci per l’ipertensione, e alcune medicine psichiatriche. Alcuni composti contenuti nel pompelmo aumentano la concentrazione del farmaco nel sangue, portando ad effetti collaterali talvolta gravi.
Occhio agli alimenti ricchi di vitamina K se stiamo seguendo una terapia anticoagulante. Limitiamo quindi le crucifere tra cui cavoli, broccoli, cavolfiori o ancora gli spinaci ed alcune erbe aromatiche come il prezzemolo.
Un’altra categoria di alimenti da monitorare se assumiamo anti-depressivi inibitori della monoamino-ossidasi (MAOI) sono gli alimenti contenenti tiramina come birra, vino rosso e formaggio stagionato, che possono provocare un aumento della pressione sanguigna.
Ricordiamo, infine, che generalmente gli alimenti ricchi di fibre e di grassi tendono a rallentare l’assorbimento di alcuni farmaci.
Per togliersi ogni dubbio ed ottimizzare l’efficacia del trattamento farmacologico è sempre meglio leggere bene il foglietto illustrativo e discutere eventuali interazioni con il proprio medico curante e con il farmacista.