Territorio e tradizioni

L’oro bianco delle Alpi svizzere

Nelle nostre montagne c’è un patrimonio di sale che basterà ancora per centinaia di anni

  • 9 novembre, 17:00
Saline svizzere- salina di Riburg
  • KEYSTONE/Christian Beutler
Di: Patrizia Rennis 

Le Alpi svizzere sono note in tutto il mondo, meno noto è invece che da queste montagne venga anche estratto uno degli ingredienti più comuni sulle nostre tavole: il sale. Da sempre elemento fondamentale e prezioso per l’umanità, il sale è stato centrale nello sviluppo dell’alimentazione grazie alla sua capacità di conservare i cibi. Un valore che lo ha reso oggetto di scambio e, in alcuni casi, vera e propria moneta.

Il termine salario deriva dall’usanza nell’antica Roma di pagare in parte con il sale i soldati delle legioni.

Il sale svizzero

Quando si dice sale è facile pensare a quello marino, ma anche nelle Alpi esistono delle saline che producono annualmente tonnellate di questo elemento. Le saline svizzere sono situate a Schweizerhalle nel Canton Basilea, a Riburg nel Canton Argovia e a Bex nel Canton Vaud e insieme formano la Schweizer Salinen AG.

Saline Svizzera di Bex

Saline Svizzera di Bex

  • RSI

La leggenda narra che, nel 1554, delle capre abbiano guidato un pastore verso una sorgente di acqua salata. A Bex fu così scoperto il primo giacimento di sale in Svizzera. Qui venne poi creata la prima miniera di sale e ne fu avviata l’estrazione industriale. 

02:31

Top Suisse alle Saline Svizzere di Bex

Marco Bitonti 09.11.2024, 15:00

La Schweizer Salinen AG è l’unico produttore di sale in Svizzera e i Cantoni – insieme al Principato del Liechtenstein - detengono il diritto di sovranità sull’estrazione di questo minerale. Grazie a un accordo del 1973, nel nostro Paese viene garantito l’approvvigionamento equo, a prezzi stabili e convenienti. La produzione interna di sale è sufficiente per tutto il territorio, la Svizzera infatti non dipende dalle importazioni e si calcola che il sale basterà ancora per centinaia di anni.

Nel 1941, nella salina di Schweizerhalle è stato messo in funzione il primo impianto di evaporazione a risparmio energetico.

Non solo a tavola

L’estrazione del sale ha influenzato lo sviluppo economico in Svizzera di diversi settori. Un esempio è l’industria chimico-farmaceutica nella regione di Basilea, il sale infatti viene utilizzato in molte soluzioni e farmaci. Ci sono poi l’industria del vetro, dell’alluminio e della plastica, in cui il sale viene impiegato nelle produzioni. La scoperta del sale in Svizzera ha portato anche alla diffusione dei cosiddetti bagni di salamoia, attirando i primi turisti del benessere. C’è poi una crescente domanda di sale antigelo, che oggi rappresenta la metà delle vendite complessive di sale. 

Di quanto sale abbiamo bisogno?

Il fabbisogno di sale è individuale, varia a seconda del peso, dell’attività fisica che si pratica e dello stato di salute. Di solito gli adulti necessitano mediamente di 4-6 grammi di sale da cucina al giorno. Con una dieta equilibrata queste quantità sono incluse nei pasti, ma secondo le statistiche in Svizzera questo valore viene superato di uno o due grammi al giorno.

Perché il nostro sale contiene spesso iodio e fluoro?

In Svizzera spesso troviamo il sale da cucina addizionato di iodio e fluoro, il motivo è legato a questioni di salute e alla diffusione di questo elemento. Il sale è un mezzo di trasporto ideale per gli oligoelementi, perché quasi tutte le persone lo consumano regolarmente

Il corpo umano ha bisogno di iodio per regolare la funzione tiroidea, una carenza può essere causare alcune gravi malattie. Nel nostro Paese il suolo e gli alimenti contengono poco iodio, per questo l’assorbimento attraverso cibi o bevande è insufficiente. Ad inizio secolo, le conseguenze della carenza di iodio erano già note, per ovviare a questo problema nel 1922 la Svizzera è il primo Paese a introdurre la iodazione completa del sale. Su incarico delle autorità, le saline svizzere iniziano ad aggiungere quindi ioduro di potassio al sale da cucina per garantire alla popolazione un apporto sufficiente di iodio. Questo intervento contribuisce alla diminuzione delle malattie da carenza di iodio. Oggi la iodazione del sale fa parte del programma sanitario globale dell’OMS e dell’UNICEF.

Risale al 1950 invece l’idea di aggiungere il fluoro al sale da cucina. Una precauzione per combattere la carie, visto che il fluoro rafforza lo smalto dei denti. 

Per il corretto dosaggio di iodio e fluoro nel sale, questi vengono spruzzati con una soluzione sul nastro trasportatore

La legislazione alimentare svizzera definisce con precisione la forma e la quantità in cui possono essere contenuti iodio e fluoro. In caso cambiamenti nel fabbisogno della popolazione, le autorità chiedono alle saline svizzere di adeguare la loro produzione.

Fonti:

salz.ch

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