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Allarme rientrato a Zaporizhzhia

L’alimentazione della centrale nucleare di nuovo garantita da due linee elettriche - La diga sul Dnipro non rischia di crollare - Mosca: “Rappresaglia per gli attacchi in Russia”

  • 22 marzo, 13:54
  • 22 marzo, 20:04
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Fumo dalla centrale idroelettrica sul Dnipro

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Di: ANSA/pon

È rientrato l’allarme per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, in seguito al più massiccio bombardamento russo sugli impianti energetici ucraini dall’inizio del anno, che ha lasciato quasi tutta la città di Kharkiv (la seconda del Paese) e un milione di persone in tutto senza approvvigionamento di corrente. I tecnici ucraini hanno ripristinato la linea di alimentazione che era stata danneggiata durante le prime ore del mattino di oggi, venerdì. “Al momento, la centrale nucleare di Zaporizhzhia è di nuovo collegata con due linee elettriche”, ha fatto sapere la società Energoatom.

Non ci sono timori di crollo, inoltre, per la grande diga della centrale idroelettrica del Dnipro, colpita da otto dei circa 90 missili (accompagnati da decine di droni) lanciati dalle forze russe verso sette diverse regioni. Al momento dell’impatto di uno dei razzi, sull’impianto passava un bus di operai, numerosi dei quali rimasti feriti. Il bilancio complessivo degli attacchi è di tre morti nella regione di Zaporizhzhia e due in quella di Khmelnitsky.

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Impianti elettrici in fiamme fuori da Kharkiv, rimasta senza corrente

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La rappresaglia di Mosca per gli attacchi sul suo territorio

Con i bombardamenti di oggi sull’Ucraina, le forze russe hanno “disarticolato il funzionamento delle industrie che producono e riparano armamenti, attrezzature militari e munizioni”, afferma dal canto suo il Ministero della difesa di Mosca. In una nota il ministero ha detto che i missili lanciati dall’aria, da terra e dal mare e i droni hanno colpito, oltre alle infrastrutture energetiche, “il complesso militare-industriale, snodi ferroviari, arsenali e centri di raccolta di forze ucraine e di mercenari stranieri”.

Il ministero aggiunge che sono stati anche “distrutti armamenti e materiale militare forniti all’Ucraina da Paesi della NATO” ed è stato “impedito il trasferimento di riserve nemiche verso la linea del fronte”.

Nell’ultima settimana le forze armate russe hanno compiuto 49 attacchi sull’Ucraina, per rappresaglia ai bombardamenti e ai tentativi di infiltrazione delle forze ucraine nel territorio russo, intensificatisi nelle ultime settimane in corrispondenza con le presidenziali russe che hanno portato alla rielezione di Vladimir Putin per un ulteriore mandato, ha detto inoltre il Ministero della difesa di Mosca.

Il Financial Times riporta che gli Stati Uniti avrebbero esortato l’Ucraina a non attaccare le raffinerie di petrolio russe e altre infrastrutture energetiche perché temono che ciò possa portare a un aumento dei prezzi dell’energia e a un’escalation ancora maggiore. In proposito Kiev ha subito replicato affermando di ritenere “legittimi” questi obiettivi. Dal canto suo il Cremlino, per bocca del portavoce Dmitri Peskov, ha dichiarato che il governo russo preferirebbe che “gli USA invitassero” Kiev ad “astenersi” dagli attacchi “alle strutture sociali civili e agli edifici residenziali”.

Tre giorni fa, il governatore della oblast russa di Belgorod, Viaceslav Gladkov, ha accusato le truppe ucraine di aver provocato la morte di 16 civili e il ferimento di altri 98 nei raid sulla regione della settimana precedente.

RG 12.30 del 22.03.2024 La corrispondenza di Davide Maria De Luca

RSI Mondo 22.03.2024, 13:27

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