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Cecilia Sala è stata rilasciata

La giornalista, incarcerata in Iran dallo scorso 19 dicembre, è rientrata in Italia

  • Ieri, 11:39
  • Ieri, 19:44
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Liberata Cecilia Sala

Telegiornale 08.01.2025, 12:30

  • Tipress
Di: RSI Info/ARi/ludoC 

Cecilia Sala è stata rilasciata. La giornalista italiana, detenuta in Iran dallo scorso 19 dicembre con l’accusa di aver violato le leggi della Repubblica islamica, è tornata in Italia.

“Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia”, si legge in una nota pubblicata nella mattinata di oggi, mercoledì, della presidenza del consiglio italiano.

L’aereo che ha riporta in Italia la giornalista è decollato da Teheran questa mattina ed è atterrato a Roma Ciampino alle 16.15. La liberazione è stata personalmente comunicata ai genitori dalla premier Giorgia Meloni.

Il direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE), Giovanni Caravelli, a quanto si apprende, è andato personalmente a Teheran per prendere Cecilia Sala.

Dopo essere ascoltata dai carabinieri del Ros (Raggruppamento operativo speciale), la giornalista potrà tornare a casa. 

Le reazioni

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni “esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia Sala, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi”, si legge nella nota di Palazzo Chigi.

Il compagno Daniele Raineri ha detto all’ANSA: “L’ho sentita, mi ha detto; ci vediamo tra poco. Era emozionata e contentissima. Le ho risposto anche io: ci vediamo a Roma”.

Mentre il papà ha dichiarato che “dirò a Cecilia che sono orgoglioso di lei e della capacità e la compostezza che ha avuto in questa vicenda. Nei suoi giorni di prigionia l’ho sentita tre volte. In questo periodo ho avuto l’impressione di una partita a scacchi, ma i giocatori non erano soltanto due. A un certo punto la scacchiera si è affollata e questo ha creato forti timori in un genitore come me, che purtroppo ignora le mosse”.

“Fortunatamente io e Antonio Tajani (vicepremier e ministro degli affari esteri, ndr) abbiamo abitato per dodici anni a due passi l’uno dall’altro e c’è stata una frequentazione trasformata in un’amicizia. Il conforto di un’informazione, pur tutelata ma diretta e immediata indubbiamente ha aiutato molto”.

La vicenda

Cecilia Sala era partita da Roma per l’Iran lo scorso 12 dicembre, con regolare visto giornalistico. Era andata nella Repubblica islamica per produrre puntate del suo podcast “Stories”. Aveva già registrato una serie di interviste e realizzato tre puntate della serie. Sarebbe dovuta tornare a Roma il 20 dicembre, ma il 19 le comunicazioni fra la giornalista e l’Italia si erano interrotte dopo che era stata arrestata mentre, stando a quanto dichiarato dai media italiana, si stava recando a un appuntamento per un’intervista.

La reporter era poi stata detenuta in isolamento presso il carcere di Evin, il più grande della capitale iraniana, dove vengono condotti i cittadini stranieri e i dissidenti politici. Le autorità iraniane avevano nel frattempo dichiarato che Cecilia Sala aveva violato le leggi della Repubblica islamica, senza tuttavia mai specificare quali reati avesse commesso.

Subito dopo il suo arresto, la stampa italiana aveva messo in correlazione il fermo di Sala con l’arresto, pochi giorni prima, di un cittadino iraniano a Malpensa, su mandato di cattura statunitense.

Mohamed Abedini è accusato dalla giustizia federale statunitense di aver esportato tecnologia vietata verso l’Iran. Tecnologia che è stata ritrovata su alcuni droni usati per compiere un attacco in Giordania che ha provocato la morte di militari statunitensi. Stando ai giudici americani, per esportare questa tecnologia “dual use”, utilizzabile sia a scopi militari che civili, Abedini avrebbe usato una società da lui fondata in Svizzera, a Losanna, che ha sede presso l’Innovation Park del Politecnico federale. I media italiani finora hanno quindi dato molto spazio alla pista della ritorsione: l’arresto di Sala da parte dell’Iran come rappresaglia per il fermo all’aeroporto lombardo di Abedini.

Abedini che si trova attualmente in carcere: il 15 gennaio è prevista l’udienza per decidere se concedergli gli arresti domiciliari. Ma Washington fa sapere di essere assolutamente contraria alla scarcerazione vista anche la precedente fuga del trafficante d’armi russo Artem Uss, evaso dai domiciliari nel marzo del 2023.

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