Sono passati quasi due mesi dall'inizio della guerra in Ucraina. Ora, la Russia, sta indirizzando i suoi sforzi nel Donbass, un territorio che conosce "meglio" rispetto al resto del paese. "I russi", ci spiega Pietro Batacchi, direttore della Rivista italiana difesa, "hanno accorciato le linee del fronte e quelle logistiche rispetto alle fasi precedenti, un punto a loro vantaggio. Conoscono molto meglio il Donbass, anche perché hanno una migliore intelligence nell’area, dove la popolazione non è totalmente ostile come, ad esempio, nell’area di Kiev". Ma non solo, altro aspetto da non sottovalutare, è che qui il supporto dell’intelligence di Stati Uniti e NATO è di minore entità. Il Donbass, infatti, è lontano dai confini polacchi, dove volano aerei spia e quelli di sorveglianza del campo di battaglia.
La mossa degli Stati Uniti: le munizioni circuitanti
La strategia di Mosca viene contrastata però da Washington e NATO attraverso un ulteriore rafforzamento delle forze ucraine. Come? L’amministrazione di Joe Biden ha promosso un nuovo pacchetto di aiuti da 800 milioni di dollari, "un pacchetto robusto", sottolinea Batacchi, che "comprende obici da 155 mm: non sono tantissimi, si parla di 18 sistemi”.
Un drone "kamikaze"
Le considerazioni di Pietro Batacchi sulle armi fornite agli ucraini da parte degli Stati Uniti
RSI Info 20.04.2022, 17:10
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Ma non solo, in questo pacchetto sono comprese anche "le munizioni circuitanti (loitering munition) o i droni "kamikaze" (switchblade): "Sono armi molto ostiche, ostiche per le forze russe. Vengono lanciate da sistemi portatili, circuitano su un’area per un paio di ore, e non appena individuano il bersaglio con la propria telecamera vi si dirigono contro: possiedono una testata che esplode quando raggiunge il bersaglio. Il bersaglio può essere un carro armato, un mezzo blindato, un sistema della difesa aerea". La particolarità, è che questi oggetti sono molto piccoli, difficilmente rilevabili dai radar, sono fatti in materiali che riflettono poco le onde radar. "Da questo punto di vista", afferma sempre il nostro interlocutore, "c’è un salto di qualità".
E non è l’unico. Per la prima volta gli Stati Uniti si sono resi disponibili ad addestrare personale ucraino, in Polonia o in Romania, per quanto riguarda l’utilizzo di obici da 155 mm. "Da questo punto di vista, l’Occidente", afferma Batacchi, "fa un ulteriore passo in avanti".
Da Washington anche armi pesanti per l'Ucraina
Telegiornale 20.04.2022, 14:30
Erodere il potenziale militare russo
La strategia di Washington è chiara: erodere il potenziale militare russo. Mosca da parte sua punta invece alla vittoria per il 9 maggio (celebrazioni della vittoria sulla Germania nazista). Ma secondo Batacchi, questa data sembra essere troppo vicina per una vera svolta. Inoltre, rimane aperta la possibilità che la Russia non riesca a conquistare il Donbass. Se dovesse fallire, sarebbe la sua sconfitta.
RG 12.30 del 20.4.2022 L'intervista di Giuseppe Limoncello sulla situazione strategia russa nel Donbass
RSI Info 20.04.2022, 16:54
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