"Viviamo forse i nostri ultimi giorni, le nostre ultime ore...". È la drammatica testimonianza diffusa, su Facebook, da uno dei comandanti delle forze ucraine sotto assedio a Mariupol. "Il nemico è 10 volte più numeroso di noi", si legge nel messaggio, col quale il militare ha lanciato un appello alla comunità internazionale: "Supplichiamo tutti i leader mondiali di aiutarci, chiediamo loro di utilizzare la procedura d'estrazione e di portarci nel territorio di un Paese terzo".
Per parte loro i russi sostengono di aver aperto un corridoio per permettere l'uscita da Mariupol agli ucraini disposti alla resa. Nella città, dove potrebbero finora aver perso la vita fra i 20'000 e i 22'000 civili, i combattimenti si concentrano in queste ore intorno ad un complesso siderurgico. La Russia è quanto mai determinata a conquistare questo porto strategico, il cui controllo consentirebbe di acquisire una continuità territoriale dalla Crimea fino alle repubbliche separatiste del Donbass. Mosca ha quindi dato un ulteriore ultimatum in scadenza alle 13.00, ora svizzera, ingiungendo agli ultimi difensori della città di porre fine alla loro "insensata resistenza".
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L'Ucraina ha intanto ricevuto velivoli da combattimento e pezzi di ricambio utili a rafforzare le proprie forze aeree. Lo ha reso noto nella notte fra martedì e mercoledì il portavoce del Pentagono John Kirby, senza però dare ulteriori precisazioni sul numero degli aerei e sui Paesi fornitori. Si tratta però verosimilmente di Mig-29 di fabbricazione russa, che Kiev chiede dall'inizio del conflitto e che integrano le dotazioni militari di alcuni Stati dell'Europa orientale.
Inoltre, secondo alcuni media statunitensi, Washington si appresterebbe ad approvare un nuovo pacchetto di aiuti militari all'Ucraina per un ammontare nell'ordine di 800 milioni di dollari. Questi sviluppi, dopo l'invio di pezzi d'artiglieria annunciato dal presidente Biden la settimana scorsa, attestano una volta di più un cambiamento d'attitudine da parte della comunità occidentale, che per più di un mese si era rifiutata di fornire armamenti pesanti a Kiev nel timore di un'escalation del conflitto.
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Accordo su corridoio umanitario
Nel frattempo, sarebbe stato trovato un accordo su un corridoio umanitario per evacuare i civili da Mariupol. Lo rende noto Kiev. "Siamo riusciti a ottenere un accordo preliminare su un corridoio umanitario per donne, bambini e anziani", ha scritto su Telegram la vice prima ministra dell'Ucraina Iryna Vereshchuk. La vice premier ha affermato che l'Ucraina ha concordato con le forze russe di aprire un percorso sicuro per i civili in fuga dalla devastata città portuale di Mariupol.
Le autorità ucraina, riferisce il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, sperano così di trarre in salvo con una novantina di autobus circa 6'000 fra bambini, donne e anziani. Sempre secondo il sindaco, sono almeno 100'000 le persone rimaste in città.