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Elezioni presidenziali anticipate in Azerbaigian

L’opposizione boicotta il voto, ma la popolarità del presidente Aliyev è cresciuta dopo la vittoria nella guerra contro gli armeni del Nagorno-Karabakh - E l’UE non rinuncerà al petrolio per difendere i diritti umani

  • 7 febbraio, 21:59
  • 7 febbraio, 21:59
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Presidenziali in Azerbaigian

Telegiornale 07.02.2024, 20:00

  • Keystone
Di: TG/RSI Info 

Ilham Aliyev dovrebbe essere rieletto senza problemi alle elezioni presidenziali anticipate in Azerbaigian. I due maggiori partiti di opposizione boicottano il voto, ma la popolarità del presidente è salita parecchio dopo la vittoria nel conflitto per il controllo della regione a maggioranza armena del Nagorno-Karabakh.

Un fatto che sembra passare in secondo piano per l’Occidente, rispetto alle relazioni economiche con il paese asiatico. Le ricche riserve di petrolio e gas, infatti, fanno dell’Azerbaigian un partner importante. L’Unione europea ne ha bisogno per compensare le importazioni dalla Russia, attualmente limitate dopo l’invasione dell’Ucraina.

Ulrich Schmid, professore all’Università di San Gallo, relativizza però il ruolo dell’Azerbaigian come fornitore di energia: “L’UE ha come obbiettivo di raddoppiare le importazioni di gas dall’Azerbaigian nei prossimi dieci anni. Ma ciò ovviamente non basterà per soddisfare l’intero fabbisogno energetico dell’Unione” spiega.

Negli ultimi anni l’UE è diventata il principale partner commerciale dell’Azerbaigian: nel 2022 il paese asiatico ha esportato nell’Unione europea prodotti per un valore di 32,8 miliardi di dollari. La quasi totalità sotto forma di petrolio e gas. Per l’UE l’Azerbaigian è ormai un partner stabile, un paese dove il presidente Aliyev, in carica da oltre 20 anni, ha un potere praticamente illimitato.

L’UE ha degli obiettivi apparentemente in conflitto tra loro. “Quando la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è recata a Baku nel luglio 2022, la situazione dei diritti umani e la situazione democratica sono state menzionate in un memorandum, ma naturalmente l’accordo sull’energia è stato ancora al centro dell’attenzione” ricorda Schmid.

L’anno scorso il presidente Aliyev ha annesso la repubblica indipendentista del Nagorno-Karabakh. Facendo fuggire praticamente tutti gli armeni che l’abitavano. Da più parti si è parlato di pulizia etnica. L’esperto si aspetta ulteriori aggressioni militari da parte dell’Azerbaigian in futuro. “Il presidente Aliyev appare molto sicuro di sé. Il suo grande sogno è quello di unire il territorio azero, attualmente diviso, attraverso un corridoio. E ciò lascia purtroppo temere un’ulteriore aggressione militare da parte dell’Azerbaigian” dice Schmid.

L’Europa non approva, ma di fronte a un dilemma difficilmente rinuncerà al petrolio azero per difendere i diritti umani.

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