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Gli Stati Uniti hanno lanciato 38’000 pasti su Gaza

Tre velivoli americani hanno effettuato oggi il primo rifornimento aereo di aiuti destinati alla popolazione - Previste altre operazioni nei prossimi giorni

  • 2 marzo, 21:11
  • 3 marzo, 13:28

Aiuti dal cielo a Gaza

Telegiornale 02.03.2024, 20:00

  • U.S. Central Command
Di: ATS/Pa.St.

Dopo l’annuncio di ieri da parte del presidente Joe Biden, oggi (sabato) anche gli Stati Uniti hanno effettuato il primo rifornimento aereo di aiuti destinati alla popolazione nella Striscia di Gaza.

Tre aerei da trasporto C-130 dell’esercito americano hanno sganciato sull’area di crisi un totale di 66 pacchi contenenti circa 38’000 pasti e farmaci. Si è trattato di un’operazione congiunta con le forze aeree giordane.

Un primo lancio di aiuti che “è stato un successo”, secondo quanto affermato da un alto funzionario USA in una telefonata con un ristretto gruppo di giornalisti. L’operazione è stata definita come “un importante banco di prova per dimostrare che possiamo farlo di nuovo con successo nei prossimi giorni e settimane”.

Negli scorsi giorni anche aerei degli Emirati Arabi Uniti e francesi hanno compiuto lanci analoghi. E questo crescente traffico aereo “rende più complesse le operazioni dell’aviazione israeliana a Gaza”.

I generi alimentari e i farmaci lanciati forniscono un po’ di sollievo, soprattutto nelle aree difficili o impossibili da raggiungere via terra, come il nord della Striscia di Gaza. Tuttavia, le organizzazioni delle Nazioni Unite sottolineano che le quantità che possono essere consegnate con gli aerei sono piuttosto ridotte.

Anche il presidente Biden ha sottolineato, in un post pubblicato su X, che “la quantità di aiuti che arrivano a Gaza non è nemmeno lontanamente sufficiente”. E ha assicurato che gli Stati Uniti continueranno “a fare ogni sforzo possibile per aumentarla”.

I negoziati per una tregua

Si intravedono nel frattempo spiragli per una lunga tregua a Gaza che favorisca un nuovo scambio di prigionieri. Secondo Washington, Israele ha accettato “più o meno” l’intesa per una pausa delle ostilità di sei settimane, e “la palla ora è in mano ad Hamas”.

L’obiettivo resta quello di un’intesa prima dell’inizio del Ramadan, il 10 marzo, ma come sempre la trattativa resta appesa a un filo, anche perché il governo Netanyahu appare irremovibile su un punto: la fazione palestinese deve consegnate la lista degli ostaggi ancora vivi.

Gaza, lanciati gli aiuti statunitensi

Telegiornale 03.03.2024, 12:30

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