Circa 18'000 appartenenti alla minoranza musulmana rohingya, insediata nell’ovest del Myanmar, sono scappati dal paese varcando la frontiera con il Bangladesh per fuggire agli sconti con le forze di sicurezza nazionali. Lo ha reso noto oggi, mercoledì, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM).
Bloccati al confine
Centinaia di altre persone – un numero difficile da stimare secondo l’agenzia delle Nazioni Unite – si trovano invece bloccate al confine, in una terra di nessuno dove sono sorte tende e ripari di fortuna.
Molti rifugiati, sostiene l’OIM, sono malati e almeno sei sono morti subito dopo essere penetrati in Bangladesh. Molti, spiegano gli operatori umanitari citati dall’agenzia Reuters, rifiutano le cure per paura di essere rimandati indietro.
Oltre 100 morti
I nuovi scontri, i più sanguinari degli ultimi cinque anni, sono stati provocati dagli attacchi lanciati da insorti rohingya contro stazioni di polizia e una base dell’esercito nello Stato di Arakan. Scontri che hanno provocato finora oltre 100 morti.
I membri di questa minoranza musulmana sono circa 1,1 milioni, in un paese per l’89% buddista. Non possono ottenere la nazionalità e devono sottostare a rigide norme per quanto riguarda i loro spostamenti.
Il Consiglio di sicurezza dell’ONU, su richiesta della Gran Bretagna, si riunirà questa sera per discutere la situazione.
Reuters/ludoC