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Violenze in Myanmar, morti

I militanti musulmani Rohingya hanno attaccato le forze di sicurezza nello stato Rakhine: 89 uccisi

  • 25 agosto 2017, 18:33
  • 23 novembre, 04:31
Un gruppo di sfollati da un villaggio vicino ai combattimenti

Un gruppo di sfollati da un villaggio vicino ai combattimenti

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I militanti musulmani rohingya hanno attaccato in modo coordinato, nella notte tra giovedì e venerdì, 30 posti di blocco della polizia e una base dell'esercito nello stato di Rakhine in Myanmar. Il bilancio delle violenze è salito ad almeno 89 morti, tra cui 77 insorti e 12 membri delle forze di sicurezza, stando a un comunicato diffuso dal Governo e dall'esercito. Le Nazioni Unite hanno condannato questa nuova ondata di violenza, senza precedenti da mesi.

Gli scontri, in alcune zone, sono ancora in corso e l'Esercito Arakan per la salvezza dei rohingya ha promesso nuove violenze. Il gruppo — in precedenza noto come Harakah al-Yaqin — aveva istigato attacchi simili, avvenuti in ottobre.

I membri della minoranza musulmana rohingya — nonostante questa abbia radici nella regione da secoli — sono considerati, nel paese a maggioranza buddista, come immigrati illegali dal Bangladesh e a molti è negata la cittadinanza. L'ONU, in passato, aveva pubblicato un rapporto dove aveva richiamato all'ordine il Myanmar (vedi articoli correlati).

ATS/px

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