Le truppe russe hanno conquistato Vuhledar

L’esercito russo ha preso il pieno controllo di Vuhledar, città mineraria ucraina nella regione di Donetsk, che resisteva agli assalti delle truppe di Mosca dall’inizio del conflitto, quando aveva 14’000 abitanti nel frattempo in grandissima parte fuggiti, tanto che ne restavano solo un centinaio.

Lo riportano blogger militari e media russi, secondo i quali la 72ma brigata meccanizzata ucraina, di fatto ormai quasi accerchiata, si è ritirata martedì sera, come l’esercito di Kiev ha poi confermato nel corso della mattinata. Sui social sono stati diffusi video in cui si vede la bandiera russa sventolare su diversi edifici distrutti. Martedì il governatore locale ucraino aveva riconosciuto che i soldati del Cremlino avevano raggiunto il centro della città.

Nonostante l’incursione nell’oblast russo di Kursk, ancora in corso anche se gli ucraini hanno nel frattempo perso una parte del terreno conquistato, Kiev non è riuscita a frenare l’avanzata russa lungo il fronte orientale nel Donbass. Mosca annuncia quasi quotidianamente la conquista di nuovi villaggi (oggi di Verkhnokamianske, presso Siversk fra Severodonetsk e Sloviansk) e sta stringendo progressivamente d’assedio l’hub logistico di Pokrovsk, dove parte della popolazione è stata sfollata e che è sottoposto a regolari bombardamenti.

Vuhledar è all’intersezione fra il fronte orientale e quello meridionale e deve la sua importanza alle miniere di carbone, alla posizione che apre la strada a ulteriori avanzate e alla vicinanza alla linea ferroviaria che collega la Crimea al Donbass. La prima è in mano russa dal 2014, mentre l’intero controllo del secondo è l’obiettivo dichiarato del Cremlino. Attualmente i russi controllano il 98% dell’oblast di Luhansk e il 60% di quello di Donetsk, anche se entrambi dichiarati annessi alla federazione nella loro integralità. Il prossimo obiettivo potrebbe essere Velyka Novosilka, 30 chilometri più a ovest.