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Nagorno-Karabakh, tregua fragile

Armenia e Azerbaigian hanno già denunciato violazioni del cessate il fuoco in vigore da mezzogiorno di sabato

  • 10 ottobre 2020, 15:58
  • 22 novembre, 18:23
01:17

RG 12.30 del 10.10.2020 La corrispondenza di Giuseppe D'Amato

RSI Info 10.10.2020, 14:50

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Sia Baku che Erevan hanno denunciato violazioni del cessate il fuoco in Nagorno-Karabakh, frutto dell'accordo raggiunto fra le parti nella notte a Mosca ed entrato in vigore alle 12.00 locali (le 10.00 in Svizzera) di oggi, sabato.

Dopo due settimane di combattimenti in cui sono morte almeno 450 persone (fra cui una cinquantina di civili), la tregua è stata di breve durata, prima che le parti si accusassero di aver ripreso gli attacchi. "L'Armenia ha violato in modo flagrante l'intesa a Fizuli-Jebrail e Agdam-Terter", hanno affermato le autorità azere. Tutte menzogne, è stata la replica, anzi è stato l'Azerbaigian a lanciare un attacco alle 12.05.

A Stepanakert si vive come topi

A Stepanakert si vive come topi

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Certo è che a Stepanakert, capoluogo della regione contesa, la città appare praticamente deserta e gli allarmi hanno risuonato per tutta la mattina, prima di arrestarsi brevemente per poi riprendere. Gli abitanti, rifugiatisi sotto terra per sfuggire ai bombardamenti, hanno avuto poco tempo per uscire.

Dieci ore di negoziati venerdì a Mosca

Dieci ore di negoziati venerdì a Mosca

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I capi delle due diplomazie si erano recati venerdì a Mosca rispondendo all'invito del Cremlino e avevano negoziato per dieci ore con il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov prima di annunciare il cessate il fuoco, volto anche a favorire lo scambio di prigionieri e ad avviare trattative per una soluzione permanente alla controversia che divide i due paesi da oltre 30 anni (la guerra fra il 1988 e il 1991 fece 30'000 vittime).

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RSI Info 29.09.2020, 19:14

Il timore è sempre quello che il conflitto faccia un salto di qualità coinvolgendo anche altri attori regionali: nella zona ci sono interessi occidentali e iraniani, ma soprattutto di Russia e Turchia. La prima ha buoni rapporti con entrambe le parti, ma è vicina soprattutto all'Armenia con cui ha stretto un accordo militare. La seconda, invece, sostiene attivamente l'Azerbaigian e continua a gettare benzina sul fuoco. Ankara ha affermato in particolare che per Erevan "è l'ultima occasione di ritirarsi dalle terre che ha occupato".

01:57

Cessate il fuoco in Nagorno Karabakh

Telegiornale 10.10.2020, 14:30

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