Il bilancio del terremoto di magnitudo 7.8 che nove giorni fa ha colpito il sud della Turchia e il nord della Siria continua inesorabilmente ad aumentare. Martedì sera il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto che i morti accertati nel suo Paese sono 35'418, mentre le autorità di Damasco ne contano 3'688. Per OMS Europa si tratta della "peggiore catastrofe naturale dell'ultimo secolo" nell'area di sua competenza.
Il numero totale delle persone morte supera quindi le 39'000 unità. Sono cifre che secondo l'ONU sono comunque destinate a gonfiarsi ancora di molto. Il segretario generale Antonio Guterres ha lanciato un appello agli Stati membri affinché mettano a disposizione nei tempi più brevi possibili 400 milioni di dollari per garantire "un sostegno umanitario a 5 milioni di siriani che ne hanno disperatamente bisogno", cominciando da "rifugi, cure mediche e cibo". Un appello simile verrà presto lanciato anche per la Turchia, dove gli aiuti internazionali sono fin qui arrivati in modo ben più massiccio e dove secondo Erdogan si è già provveduto a sfollare 2,2 milioni di persone e a provvedere alle necessità di alloggio per altri 1,6 milioni.
Una sopravvissuta caricata in ambulanza
Ancora salvataggi miracolosi
Sempre più ci si concentra sul supporto ai sopravvissuti, ma anche le squadre che scavano sotto le macerie non si sono ancora arrese. Martedì sono stati trovati altri superstiti, come una donna di 77 anni sopravvissuta per 212 ore. "La prima vita che abbiamo salvato", ha commentato il responsabile del team ucraino che l'ha scoperta. Prima di lei, nelle province di Kahramanmaras e Adiyaman erano già stati rinvenuti tre giovani e un'altra donna. E mercoledì mattina è stata la volta di una 42enne, rimasta per 222 ore sotto i resti della sua abitazione.
Terremoto, la situazione in Turchia e Siria
Telegiornale 13.02.2023, 21:00
La donna salvata due volte in tre giorni
In Siria una delle storie più belle è quella di una madre, estratta due volte dalle macerie a Jindarys: la prima il 6 febbraio dopo il terremoto, quando era ancora incinta di sette mesi. La sua casa era parzialmente crollata. Portata in ospedale, aveva partorito prematuramente prima di rientrare all'abitazione, che tre giorni dopo ha ceduto completamente, seppellendola di nuovo. Per la seconda volta ha dovuto essere soccorsa. Il neonato è stato ricoverato in condizioni critiche, mentre le ferite della donna sono leggere.
I salvataggi da primato
Questi salvataggi non costituiscono un record assoluto: dopo il terremoto e tsunami del 2011 in Giappone, un teenager e la nonna 80enne sopravvissero per nove giorni (216 ore) e nel 2010 ad Haiti una ragazza di 16 anni venne tratta in salvo a Port-au-Prince dopo 15 giorni dal sisma (360 ore). Più vicino alle nostre latitudini, si ricordano i tre salvataggi del 1° dicembre 1980 in diverse località dell'Irpinia, colpita da un sisma il 23 novembre. Fra di essi, il centenario che venne soprannominato "il nonnino del terremoto". Il primato - perlomeno fra i casi per i quali esistono fonti affidabili - spetta però probabilmente a una 19enne commessa sudcoreana, sopravvissuta per 17 giorni e con pochi graffi al crollo (per problemi strutturali e non per cause sismiche) di un grande magazzino di Seul nel 1995.
Il rientro del team svizzero
Telegiornale 14.02.2023, 13:30