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Sciacallaggi e violenza sopra i morti

Continua a salire il bilancio del terremoto in Turchia e Siria, ma salgono anche le tensioni tra le diverse fazioni

  • 13 febbraio 2023, 06:48
  • 20 novembre, 11:58
L'esercito turco vigila sulle macerie

L'esercito turco vigila sulle macerie

  • Keystone
Di: RG/AFP/Spi 

Arriva l'esercito a presidiare le zone terremotate in Turchia, dove sono sempre più frequenti episodi di sciacallaggio ma anche di violenza tra diverse fazioni.

Oltre al numero dei morti, ormai prossimi ai 40'000, sale anche la tensione. In alcuni casi sono state segnalate sparatorie tra gruppi armati a causa dei crescenti problemi di sicurezza. Alcune squadre giunte da Germania e Austria hanno deciso così di sospendere le operazioni di soccorso dopo che dei team di volontari sono stati costretti a cercare rifugio in alcuni campi gestiti dalle ONG attive sul posto.

La mancanza di cibo, acqua e alloggi sta complicando gli sforzi del Governo e della comunità internazionale di portare gli aiuti ai sopravvissuti al tragico terremoto e si teme che la situazione possa finire fuori controllo.

Il pugno duro di Erdogan

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato lo stato d'emergenza e, sommerso dalle critiche, ha dichiarato che saranno assicurati alla giustizia tutti coloro che agiranno al di fuori della legge. Ma oltre ai criminali comuni, sono stati arrestati anche un centinaio di imprenditori che non avrebbero rispettato le normative edilizie, costruendo nelle aree disastrate. Normative che erano state varate dopo il sisma del 1999 nel nord della Turchia, in seguito al quale erano morte oltre 17'000 persone.

Si calcola che siano crollati circa 6’000 edifici per il terremoto, mentre il bilancio totale delle vittime di Turchia e Siria è, come detto, prossimo a 40'000, con un balzo di quasi 10'000 nell’ultimo giorno. La situazione è molto difficile dove, per la mancanza di mezzi di soccorso, sono state sospese le ricerche di superstiti sotto le macerie. E nonostante la catastrofe, non si fermano i bombardamenti nel nord del Paese. L'aviazione turca ha colpito i gruppi ribelli tra Afrin e Aleppo. Quella siriana ha sparato invece nel distretto di Idlib.

Salvati dopo 150 ore

In una giornata costellata da notizie negative, si segnala anche un salvataggio che ha del miracoloso. Una donna e un bambino sono stati infatti estratti ancora vivi dalle macerie domenica, sei giorni dopo il sisma, da una squadra di soccorritori salvadoregni a Sehit Aileleri, nel sud della Turchia. Il bambino di circa 5 anni e la donna, di 30 anni, sono riusciti a sopravvivere per 150 ore. El Salvador ha inviato mercoledì in Turchia una squadra di soccorso di 100 persone, tra cui 58 soldati di ricerca e soccorso, 42 vigili del fuoco, medici e diversi cani.

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RG 24.00 del 12.02.23 Il servizio di Paola Nurnberg

RSI 13.02.2023, 01:06

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