Donald Trump si prende anche l’Arizona e stravince le elezioni presidenziali statunitensi conquistando un totale di 312 grandi elettori, a fronte dei 226 ottenuti dalla sfidante democratica Kamala Harris (per vincere ne servivano 270). Il repubblicano ha vinto in tutti i sette swing States, gli Stati in bilico della contesa.
Dopo quattro giorni di spoglio, la CNN e la NBC hanno dichiarato Trump vincitore nello Stato sud-occidentale tradizionalmente repubblicano, ma che nel 2020 era andato di misura al democratico a Joe Biden. Trump era già stato dichiarato vincitore negli altri sei Stati chiave: Georgia, North Carolina, Pennsylvania, Wisconsin, Michigan e Nevada. Gli 11 grandi elettori conquistati in Arizona non cambiano l’esito delle elezioni, ma confermano la portata della vittoria di Donald Trump.
Quasi quattro milioni di voti in più, Senato e probabilmente Camera
Donald Trump, che si insedierà il 20 gennaio, è anche in vantaggio di quasi quattro milioni di voti su Kamala Harris nel voto popolare, uno vero e proprio shock per i democratici, costretti a un esame di coscienza.
Trump potrà contare pure sul controllo del Senato, che i repubblicani hanno strappato ai democratici, e probabilmente anche sulla Camera dei Rappresentanti, dove i repubblicani sono sulla buona strada per mantenere la maggioranza.
Nikki Haley e Mike Pompeo esclusi dalla nuova amministrazione
Il tycoon, intanto, ha escluso la possibilità che Nikki Haley o Mike Pompeo facciano parte del nuovo governo. “Non inviterò l’ex ambasciatrice Nikki Haley o l’ex segretario di Stato Mike Pompeo a unirsi all’amministrazione Trump, che è attualmente in formazione. Mi sono molto divertito e ho apprezzato lavorare con loro in passato e vorrei ringraziarli per il loro servizio al nostro Paese”.
L’attuale presidente americano Joe Biden riceverà Trump alla Casa Bianca mercoledì. Anche Melania Trump è stata invitata per incontrare la first lady Jill Biden: lo ha detto un dirigente della Casa Bianca alla CNN, anche se non è chiaro quando ciò potrebbe accadere.
Intanto sabato, cortei di protesta contro la vittoria di Trump si sono svolti in varie città americane, da New York a Washington, da Seattle a Portland, contro la vittoria di Trump, anche se con numeri inferiori a quanto successo nel 2016.
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Proteste anti-Trump sabato a New York
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