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Un miliardo per superare l'inverno ucraino

È la cifra raccolta alla conferenza di Parigi per aiutare nei mesi più freddi la popolazione del paese sotto attacco. Cassis: "A Lugano abbiamo posto le basi per questo processo"

  • 13 dicembre 2022, 16:51
  • 20 novembre, 14:14
Il presidente Cassis alla conferenza di Parigi

Il presidente Cassis alla conferenza di Parigi

  • Keystone
Di: AFP/ATS/Spi 

Quasi un miliardo di euro in donazioni per aiutare la popolazione ucraina a superare l'inverno. Dalla conferenza internazionale di Parigi la responsabile della diplomazia francese Catherine Colonna ha annunciato martedì che "l'aiuto ha raggiunto e superato gli 800 milioni di euro" stimati, e richiesti all'inizio del lavori, dal presidente Volodymyr Zelensky come fabbisogno.

Di questo miliardo, sotto forma di denaro ma anche di aiuti in natura, 415 milioni saranno destinati al settore energetico, 25 milioni per il fabbisogno idrico, 38 per l'alimentazione, 17 milioni per la sanità e 22 milioni per i trasporti. Il rimanente, quasi 493 milioni, non è ancora stato ripartito.

A Parigi era presente martedì anche il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, forte dei 100 milioni di franchi, appena approvati dal Parlamento, con cui la Svizzera vuole aiutare l'Ucraina: "Mi aspetto - ha detto rivolto ai giornalisti - che questa conferenza riunisca tutti i mezzi e le risorse necessarie per aiutare gli ucraini a superare la crisi e, oltre a questo, per dare loro speranza".

Per il capo del Dipartimento federale degli esteri (DFAE) la soddisfazione di vedere i frutti di un lavoro iniziato in Ticino. Le varie conferenze per l'Ucraina tenutesi a Varsavia, Berlino e, ora, a Parigi "ci permettono di continuare l'impegno comune osservato a Lugano" a luglio. "In Ticino abbiamo posto le basi per questo processo".

L'aiuto fornito dalla Svizzera

I 100 milioni di franchi svizzeri sbloccati dal Consiglio federale a novembre, come spiega una nota del DFAE, "saranno utilizzati per le infrastrutture civili e per la popolazione ucraina". La Svizzera, ha ricordato Cassis, "ha una competenza riconosciuta in questo settore. Sia attraverso i principi della Conferenza di Lugano sulla ricostruzione, sia attraverso la nostra esperienza umanitaria sul campo, il nostro Paese è molto presente nel campo degli aiuti e della ricostruzione in Ucraina".

"Ma la Svizzera non è solo il Governo federale. Sono anche i cantoni, i comuni e la società civile. Penso alla Catena della solidarietà, che ha raccolto 130 milioni di franchi", ha spiegato.

Alla conferenza di Parigi, i partecipanti hanno deciso che l'Unione europea "assumerà la guida nella pianificazione" degli aiuti alla ricostruzione dell'Ucraina. "Verrà istituito un segretariato a Bruxelles per pianificare, organizzare e stabilire le priorità con il G7 su ciò che deve essere fatto", ha dichiarato il capo del DFAE. "La Svizzera metterà a disposizione del segretariato di Bruxelles un diplomatico esperto che fungerà da ponte tra il segretariato e la Confederazione".

Oltre l'inverno, la ricostruzione

La ricostruzione dell'Ucraina dovrebbe costare "tra i 600 e i 1'000 miliardi", ha dichiarato Cassis. Egli ha riconosciuto che in questa prospettiva il contributo della Confederazione non sarebbe più in milioni, ma in miliardi. "Forse sarà necessaria una legge ad hoc", ha riconosciuto.

A Parigi, ha infine sottolineato, si sono riscaldate anche le relazioni con il presidente francese Emmanuel Macron: "Non solo mi saluta molto calorosamente - ha sottolineato Cassis -, ma si è impegnato anche a risolvere i contenziosi che abbiamo aperto a livello bilaterale. Continuo a sperare che venga a trovarci in Svizzera l'anno prossimo".

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