La "solitudine dei media", il giornalismo "in pericolo", una "domenica nera" per la stampa. Sono di questo tenore i commenti odierni delle testate della Svizzera tedesca e della Romandia, dopo la bocciatura alle urne, con il 54,6% di "no", del pacchetto di aiuti a sostegno dei media.
Sullo sfondo di una campagna "ottusa" e priva di "dibattiti appassionati sulla coesione del Paese", non hanno fatto presa gli argomenti volti a spiegare perché il quarto potere necessita di un sostegno, osserva stamani il Tages Anzeiger. Anche se la bocciatura del progetto è chiara, non si tratta però di un voto di sfiducia alla stampa, osserva per parte sua il Blick, rilevando che in tempi di crisi, come la pandemia ha dimostrato, la maggior parte delle persone si informa attraverso i media consolidati. La NZZ commenta invece positivamente il "no" popolare, sostenendo che il pacchetto di aiuti era più che "dubbio" e sottolineando che il Parlamento aveva "massicciamente sviluppato il progetto presentato dal Consiglio federale".
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Aiuti ai media, le reazioni
Telegiornale 13.02.2022, 21:00
In Romandia "Le Temps" chiama in causa la stessa scelta di un pacchetto per gli aiuti per la stampa: "Ancora una volta gli svizzeri hanno dimostrato di avversare i pacchetti elettorali", afferma il quotidiano ginevrino, sostenendo che Consiglio federale e parlamentari farebbero bene ad ascoltare di più per evitare che si estenda il divario fra il popolo e gli eletti. "Troppo carico, il battello è affondato", rileva quindi Le Quotidien Jurassien, puntando quindi il dito contro i maggiori editori: "Senza questi passeggeri di prima classe, è assai probabile che la nave degli aiuti federali sarebbe arrivata ieri in porto", afferma la testata giurassiana.