Alain Berset, dopo il "no" di popolo e cantoni alla riforma previdenziale, ha preso atto oggi, domenica, del risultato delle urne e riconosciuto la sconfitta.
"Conviene prendere in esame le conseguenze per la previdenza", ha dichiarato in conferenza stampa a Berna, aggiungendo che le discussioni proseguiranno su nuove basi. "È troppo presto per trarre delle conclusioni", ha tuttavia affermato il capo del Dipartimento federale dell'interno.
"Il problema del finanziamento dell'AVS rimane irrisolto", ha sottolineato il ministro, anticipando l'intenzione del Governo di riunire "rapidamente" tutti gli attori interessati per fare il punto, analizzare l'esito del voto e trovare una strada per stabilizzare il primo e il secondo pilastro.
Le reazioni degli schieramenti
Sul piano delle reazioni dei partiti, l'UDC - contraria al progetto - sostiene che il voto odierno apre la strada ad una vera riforma tesa a garantire le rendite dell'AVS. In un comunicato diffuso dopo l'esito della votazione, i democentristi affermano che si impegneranno a ripresentare alle Camere le parti non contestate della riforma, quali l'aumento dell'età di pensionamento e il ritocco dell'IVA.
Da parte sua il PS sottolinea invece che la bocciatura della riforma non deve essere interpretata come un via libera ad uno smantellamento sociale. I socialisti, quindi, preannunciano che sarà avversato frontalmente un ipotetico "piano B" fondato su un abbassamento del tasso di conversione ed un aumento dell'età di pensionamento, senza alcuna compensazione.
ARi