Tabacco: il nodo resta la pubblicità

La pubblicità delle sigarette potrebbe essere consentita anche sui giornali e sui siti web, se non rivolti direttamente ai minori. La decisione di martedì del Consiglio Nazionale è stata meno restrittiva, su questo punto, rispetto a quella degli Stati. Al termine di due giorni di dibattiti, la Camera del popolo ha adottato la nuova legge sui prodotti del tabacco con 84 voti a favore, 59 contrari e 47 astensioni, soprattutto da parte della sinistra e di alcuni esponenti del PLR. La palla ora torna ancora una volta nel campo del Consiglio degli Stati.

Il Nazionale ha attaccato uno dei punti più controversi del dossier: la pubblicità e la promozione delle sigarette. Attualmente la pubblicità del tabacco è vietata solo alla radio e alla televisione. I senatori hanno deciso di estendere il divieto ai giornali e ai siti web visitati da minori. Il Consiglio nazionale ha invece optato per una formulazione più liberale: la pubblicità dovrebbe essere vietata solo nei media destinati ai minorenni. Questa soluzione impedisce che il divieto riguardi anche le pubblicazioni destinate agli adulti, ha spiegato Benjamin Roduit (PDC/VS) per conto della commissione.

Il Consiglio nazionale ha tuttavia introdotto nuove restrizioni. La pubblicità sarà vietata nei cinema e negli spazi pubblici, così come sui cartelloni pubblicitari visibili sul suolo pubblico.

Sponsorizzazioni possibili

Sono state chiarite anche le regole sulle sponsorizzazioni. La sponsorizzazione di eventi in cui il pubblico ha più di 18 anni sarà ancora possibile. Questo compromesso è un buon equilibrio tra la protezione dei giovani e la libertà individuale degli adulti, ha detto Roduit.

La pubblicità attraverso il confronto dei prezzi o la promessa di regali sarà vietata. L'industria del tabacco non dovrebbe più sponsorizzare eventi internazionali in Svizzera, ma neppure manifestazioni o attività organizzate da enti pubblici.

Il Nazionale ha anche deciso che la promozione delle sigarette elettroniche potrà continuare ad essere possibile. Dovrebbe restare consentita anche quella di sigari e sigarette attraverso degustazioni e promozioni per i clienti. La Camera bassa ha rifiutato (121 a 68) di obbligare le imprese a dichiarare le loro spese pubblicitarie all'Ufficio federale della sanità pubblica.