Svizzera

Verso una tassa d’accesso a Lauterbrunnen (come a Venezia)

Proposti 5 o 10 franchi di biglietto, ma il balzello non risolverà il problema dell’assalto del turismo di massa

  • 16 maggio, 19:05
  • 16 maggio, 19:05

Lauterbrunner e la "tassa d'entrata"

SEIDISERA 16.05.2024, 18:40

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Di: SEIDISERA/RSI Info

Tra poche settimane inizierà l’alta stagione per le località estive e torna a far parlare di sé anche la gestione del turismo di massa. Se ne sta discutendo nel Canton Berna: il comune di Lauterbrunnen (2’500 abitanti) vorrebbe introdurre una tassa d’accesso, come sta accadendo, per esempio, a Venezia.

Il sindaco ha già chiarito che il progetto non sarà applicabile da questa estate. Ma il problema del sovraturismo in quest’area è noto da tempo. Nella zona di Interlaken l’anno scorso si sono recate 2 milioni di persone, 100 volte tanto i suoi abitanti... E a Lauterbrunnen si va soprattutto per scattare foto spettacolari, molto instagrammabili, ma ciò che si lasciano dietro i turisti sono strade intasate, spazzatura e nervosismo tra gli abitanti. Cinque o 10 franchi di biglietto - ne è cosciente anche il sindaco - non risolveranno il problema alla radice. Ma allora a cosa serve introdurre il balzello?

Si spera di ridurre i sintomi di questo sovraffollamento ed effettivamente il processo messo in atto sembra convincere gli esperti. Anne Sophie Fioretto, professoressa all’Istituto del Turismo in Vallese, ha giudicato l’idea interessante: “Si è creato un gruppo di lavoro e si sono analizzati i momenti di sovraffollamento, che sono puntuali. Introdurre una tassa per un certo tipo di visitatori, quelli che non dormono nel paese, può essere una prima misura per cambiare le cose”.

Insomma, la ricetta perfetta non è ancora stata scoperta e bisognerebbe pensare soluzioni ad hoc per ogni luogo. Ad esempio Lauterbrunnen, spiega la professoressa Fioretto, non può essere paragonato a Venezia, perché ha flussi diversi di turismo, una logica diversa.

A pochi chilometri da Lauterbrunnen c’è un’altra esempio: Iseltwald. Dopo il successo di una serie coreana, un pezzo di molo sul lago è stato preso d’assalto. E da una anno il Comune fa pagare 5 franchi per scattarsi una foto; una misura tutt’ora in vigore che sembra - a sensazione più che a numeri - aver smosso qualcosa. Ma, per l’esperta di turismo, qui non si tratta di turismo di massa, che perdura nel tempo. “È una semplice reazione alle conseguenze del successo della serie. Ci sarebbero quindi altre azioni più interessanti, come introdurre un numero limitato ... ma resterebbe comunque una misura molto, molto puntuale”.

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