È stata aumentata a dieci anni e sei mesi la condanna nei confronti dell'autrice dell'accoltellamento avvenuto il 24 novembre del 2020 alla Manor di Lugano. Lo ha deciso la Corte d'appello del Tribunale penale federale, confermando la violazione della legge federale che vieta i gruppi Al-Qaeda e Stato islamico. La sentenza è stata comunicata giovedì.
Il caso era tornato in aula lo scorso mese di luglio, dopo che in prima istanza la donna - che all'epoca dei fatti aveva 29 anni - era stata condannata a una pena detentiva di nove anni e nei suoi confronti era stato ordinato un trattamento stazionario in una struttura chiusa. La difesa non aveva impugnato i reati di ripetuto tentato assassinio e di ripetuto esercizio illecito, che sono nel frattempo cresciuti in giudicato.
In prima e in seconda istanza, l'accusa aveva chiesto una pena detentiva di quattordici anni. La Corte di appello ha aumentato la pena considerando "il concorso ideale tra il reato di ripetuto tentato assassinio e quello di violazione della legge Al-Qaeda e Stato islamico, nonché la gravità attribuita al secondo tentato assassinio", come si legge nella sentenza.
Nel novembre del 2020 la donna era entrata nel grande magazzino in Piazza Dante, dove aveva rubato un coltello dal reparto casalinghi, e poi - gridando "Allah u Akbar" ("Dio è il più grande") - si era scagliata contro una cliente, ferendola alla gola. In seguito ne aveva aggredita un'altra, che era riuscita a difendersi e a immobilizzarla fino all'arrivo della polizia, grazie anche all'aiuto di altre persone che si trovavano nel negozio.
Grave fatto di sangue alla Manor di Lugano
Il Quotidiano 24.11.2020, 20:00