Giochi di potere, mancanza di autonomia, impossibilità di svolgere il proprio lavoro. Le accuse indirizzate verso la procura ticinese, nella lettera in cui Nicola Corti ha presentato le sue dimissioni lo scorso dicembre, hanno portato all’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti del procuratore, per i modi e i contenuti a danno del ministero pubblico ticinese.
Lo ha deciso, a inizio marzo, il consiglio della magistratura, l'organo che sorveglia il funzionamento della giustizia. Se l'infondatezza delle accuse fosse confermata, il procuratore pubblico Nicola Corti rischierebbe una sanzione, che va dall'ammonimento alla destituzione.
In relazione a questo procedimento, il procuratore dimissionario è già stato sentito dal consiglio della magistratura. In ogni caso, lascerà l’incarico nel mese di giugno.
Simone Previatello
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