Ticino e Grigioni

Gran Consiglio: presentati oltre 60 emendamenti

Si preannuncia una sessione di fuoco: al centro del dibattito il preventivo 2024

  • 2 febbraio, 13:51
  • 2 febbraio, 13:51
02:04

RG 12.30 del 02.02.204

RSI Info 02.02.2024, 13:38

  • © Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Di: RG/Red Info 

Saranno tre sedute di fuoco quelle che caratterizzeranno la sessione del Gran Consiglio di settimana prossima, con la discussione sul preventivo 2024 che terrà la parte del leone. Al già ricco piatto, si aggiungano poi i tre rapporti (già annunciati, uno di maggioranza e due di minoranze) e gli oltre sessanta emendamenti, consegnati da praticamente quasi tutti i partiti.

A capeggiare la lista dei partiti più prolifici troviamo il Movimento per il Socialismo (MPS) che alla segreteria del Gran Consiglio ha fatto pervenire più di quaranta emendamenti. Nel complesso, le proposte di modifica mirano a rimuovere dal preventivo le misure che toccano il personale dell’amministrazione cantonale, della scuola e degli istituti sociosanitari. Richieste simili a quelle dall’MPS sono state avanzate anche dal Partito Socialista (PS) con i suoi otto emendamenti.

Ma a favore dei dipendenti pubblici verte pure una proposta interpartitica firmata da Claudio Isabella (Il Centro), Giulia Petralli (I Verdi), Evaristo Roncelli (Avanti con Ticino & Lavoro) e Fabrizio Sirica (Partito Socialista). Sul tema insistono in particolare Petralli e Isabella, che chiedono che non vengano fatti tagli nelle case anziani.

La riduzione di servizi e spese legate al personale amministrativo è al centro dei correttivi dell’UDC. L’Unione democratica di centro punta, inoltre, a fissare la crescita massima dei sussidi all’1%; due manovre che – sostiene il partito – permetterebbero di risparmiare 80 milioni di franchi.

Il PLR come partito non ha avanzato nessun emendamento, ma alcuni singoli hanno deciso di presentarne. È il caso di Simona Genini che, assieme altri sei deputati del PLR, ha chiesto che si intervenga sui sussidi di cassa malati. La Lega reputa invece troppo bassa la quota del 20% del personale amministrativo da non sostituire. Mentre il Centro vuole cancellare il contributo di solidarietà dei dipendenti statali.

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