Ticino e Grigioni

Scintille sulla "Scuola che verrà"

Il Mattino: "Smantellamento". Bertoli: "Investire 34,5 milioni all’anno non è smantellare". Marchesi: "Progetto ideologico"

  • 18 marzo 2018, 16:51
  • 23 novembre, 02:10
Una riforma che divide

Una riforma che divide

  • rsi/tipress

Nuove polemiche sulla "Scuola che verrà", stavolta tra Mattino, Manuele Bertoli e Piero Marchesi.

Dopo l'annuncio della raccolta firme lanciata martedì dall'UDC contro la sperimentazione, a criticare il progetto è il domenicale leghista, che invita "tutti a firmare il referendum contro lo smantellamento della scuola". "Far partire la sperimentazione della riforma Bertoli - si legge ancora sul Mattino - significa approvare la riforma stessa. Alla fine della fase sperimentale, verrà infatti stilato il solito rapporto farlocco da cui emergerà che la scuola socialista funziona a meraviglia, che è una figata pazzesca, e quindi la riforma va messa definitivamente in vigore" .

In giornata arriva la replica del direttore del DECS: "Ci vuole una mente ben contorta per sostenere che investire 34,5 milioni all’anno in più nella scuola pubblica a riforma generalizzata significhi smantellarla". E ancora: "Come deciso dal Gran Consiglio, la valutazione della sperimentazione sarà perfettamente scientifica, come lo sono le valutazioni fatte dai nostri enti universitari".

In serata prende posizione pure il presidente dell’UDC Piero Marchesi: "Bertoli si fidi, molti docenti combattono la sua riforma, forse non in prima fila, ma nelle retrovie sono in molti". E infine: "E' un progetto sbagliato, ideologico e controproducente".

joe.p.

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