Con lo slogan “Difendiamo il servizio pubblico” è stata lanciata oggi, mercoledì, una nuova manifestazione di piazza per opporsi alla manovra di rientro disposta dal Governo ticinese nel quadro del Preventivo 2024. La protesta, indetta dal comitato “Stop ai tagli”, si svolgerà a Bellinzona il prossimo 20 gennaio.
Una nuova mobilitazione, quindi, con l’obiettivo di fare pressione sul Gran Consiglio prima che si arrivi al voto sulle tanto controverse economie. “Vogliamo coinvolgere la popolazione, perché concretamente su questi tagli non è una questione ideologica, ma una questione molto reale”, ha dichiarato Fabrizio Sirica, sottolineando le conseguenze su più fronti: dai sussidi in meno alle famiglie per i premi di cassa malati, fino alle conseguenze per le prestazioni nelle case anziani e negli istituti per disabili. “Occorre veramente far sentire la nostra voce il 20 gennaio, perché ad oggi dal Governo non è stata ascoltata la necessità del Paese”, aggiunge il copresidente del PS ticinese.
RG 12.30 del 10.01.24 - Il servizio di Romina Lara
RSI Info 10.01.2024, 12:31
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Il tutto, in un contesto già segnato dai rincari e dall’erosione del potere d’acquisto. “Abbiamo incominciato in questi ultimi 4 anni lavorando sul salario minimo e oggi siamo confrontati ad un problema salariale generalizzato in tutte le fasce della popolazione”, rileva Giangiorgio Gargantini di UNIA, definendo il mancato riconoscimento del rincaro ai dipendenti pubblici come “un segnale gravissimo”, che “andrebbe a impoverire una parte importante della popolazione”.
La nuova mobilitazione farà seguito a quella indetta dai sindacati a fine novembre, che aveva riunito nella capitale più di 3’000 persone.
Si torna in piazza
Il Quotidiano 10.01.2024, 19:00