“Il decreto è chiaro per quanto riguarda il lavoro: vige un’eccezione per quanto riguarda la mobilità per comprovate esigenze lavorative, quindi i frontalieri potranno continuare a recarsi in Ticino. Per quanto riguarda gli affetti vi sarà senz’altro un’importante restrizione, ma spetta al governo italiano precisare quali saranno le eccezioni. Sulla carta si fa menzione a delle eccezioni per situazioni di necessità, nello specifico per motivi di salute”. A spiegarlo è il delegato cantonale per le relazioni esterne del Canton Ticino Francesco Quattrini, e il riferimento è ovviamente alle limitazioni entrate in vigore oggi (venerdì) per gli spostamenti da e per Lombardia e Piemonte, regioni inserite dal governo italiano nelle zone rosse, ad alto rischio contagio da coronavirus.
Lavoro e salute quindi, ma anche in questo caso la chiarezza non è completa: “Siamo nel campo delle ipotesi, in attesa di un’auspicata nota esplicativa del governo italiano che risponda alle domande più frequenti. Quello che si può intuire è che i motivi di salute possono concernere una persona che deve recarsi oltreconfine per una visita medica, ma si potrebbe immaginare che anche una persona che deve assistere un parente malato o bisognoso di assistenza possa rientrare nel campo delle eccezioni.”
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Decisamente improbabile invece che vengano accettati spostamenti per visite di piacere: “Bisogna aspettare comunque la presa di posizione del governo italiano sui singoli casi, ma se si parla di situazioni di necessità la visita di cortesia non sembra, in prima lettura, poter rientrare in questa categoria” spiega sempre Quattrini.
Per chi risiede in Ticino e, rientrando in una delle casistiche previste per le eccezioni, deve spostarsi in una di queste due regioni, è importante anche avere “le carte in regola”: “Da quanto ci è dato sapere innanzitutto in Italia quando ci si sposta nelle zone rosse o arancioni, o dopo le 22 anche nelle altre zone, è necessario avere un’autocertificazione che può essere fatta anche sul posto, e di norma le autorità di polizia quando effettuano i controlli danno anche questa possibilità. Per gli spostamenti di lavoro non è necessario, da quanto traspare, avere un attestato del datore di lavoro e basta l’autocertificazione. Rispetto alla scorsa primavera le misure sono certamente importanti, ma sembrano essere un pochettino meno rigide.”
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