Si tratta di un nuovo tranello, emerso in Ticino dopo alcune segnalazioni da parte di clienti di assicurazioni malattia che, una volta contattati, si sono insospettiti e hanno compiuto una verifica.
L’ultimo caso risale a ieri, lunedì. Una giovane donna riceve una chiamata sul proprio cellulare: una voce dice di essere un impiegato con l’incarico di informarla di non aver saldato alcune fatture dei premi.
Il sedicente impiegato insiste, “i conti son da pagare”, e fornisce un numero di conto per il versamento. Il più presto possibile.
La ragazza non ci casca e, anzi, verifica con la propria assicurazione – quella vera: nessun arretrato sui pagamenti e, di conseguenza, nessuno l’ha mai chiamata.
La RSI è a conoscenza di altri due casi analoghi, segnalati a inizio estate alle casse malattia, ma non alla polizia, la quale, oltre a mettere in guardia da queste chiamate, invita a segnalarle:
“Una telefonata non costa nulla – sottolinea Renato Pizzolli, portavoce della polizia cantonale – e lascia una traccia che ci permette di capire un fenomeno e basta per cominciare a svolgere il nostro lavoro. Chiamarci, anche se non si è subito un danno e non si sporge denuncia, è importante”.
CSI/Red MM