Natura e Animali

Formiche, ultima frontiera del contrabbando

Scoperto un commercio illegale di formiche africane pronte per essere vendute in Europa e in Asia - Come mai un tale interesse per questi insetti?

  • 23 aprile, 10:29
  • 23 aprile, 10:44
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Contrabbando di formiche in Kenya

  • REUTERS/Monicah Mwangi
Di: red. giardino di Albert/Christian Bernasconi 

Il commercio illegale di piante e animali protetti è un mercato che non muore mai e fa regolarmente parlare di sé. Vuoi perché il desiderio di possedere un animale esotico in casa è molto sentito da parte di alcune persone, vuoi perché l’illusione di facili guadagni è un richiamo irresistibile per altre. E non è detto che tale mercato sia sempre e solo legato ad animali emblematici, o a parti di essi, come zanne d’avorio o gusci di tartaruga. 

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Specie rare fermate in dogana

Il Quotidiano 18.04.2025, 19:00

Le autorità del Kenya hanno smantellato nei giorni scorsi un traffico illegale di animali vivi, arrestando quattro persone in due episodi diversi, ma collegati tra loro. Nel primo caso, sono stati colti con le mani nel sacco due ragazzi diciannovenni provenienti dal Belgio, mentre nel secondo, ad essere finiti in manette sono stati due giovani provenienti rispettivamente da Vietnam e Kenya.

Al di là della provenienza dei colpevoli, nel frattempo rei confessi, a suscitare stupore in questo caso è l’animale contrabbandato: non si tratta di pappagalli colorati, elefanti o pangolini, bensì di formiche.

E più in particolare di formiche della specie Messor cephalotes, ecologicamente molto importante in Africa orientale e distribuita solo in Etiopia, Tanzania e Kenya. L’evento è talmente eccezionale che anche il Kenya Wildlife Service, l’ente locale che si occupa di proteggere la fauna selvatica, lo ha definito un caso epocale.

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Le formiche erano sigillate in tubi da laboratorio in modo da poterle tenere in vita e trasportare per diverse settimane

  • REUTERS/Monicah Mwangi

I quattro arrestati sono stati sorpresi a contrabbandare migliaia di queste formiche, tra cui oltre 5’000 regine, ovvero femmine fecondate in grado di generare da sole un’intera colonia. Sono accusati in particolare di traffico illegale e di biopirateria, dal momento che viene anche considerato il tentativo di esportazione illecita di risorse genetiche del Kenya. Una situazione che vìola sia la legge nazionale, sia il Protocollo di Nagoya.

Vale la pena ricordare che il Protocollo di Nagoya è stato ratificato anche dalla Svizzera nel 2014, nell’ambito della Convenzione sulla Diversità Biologica e “regola l’accesso alle risorse genetiche e la condivisione equa dei vantaggi derivanti dal loro utilizzo”. Tra le risorse genetiche sono ovviamente comprese anche le specie selvatiche autoctone come la formica Messor cephalotes, ritenuta una specie chiave per gli ecosistemi del Kenya. In quest’ottica, il Protocollo di Nagoya fornisce quindi un importante contributo alla conservazione della biodiversità e all’utilizzo sostenibile di tutti gli elementi che la compongono. 

Si tratta di un caso di contrabbando che potrebbe fare scuola e che ha il triste merito di fungere da campanello d’allarme: le formiche sono sempre più richieste sia per il collezionismo, sia per la didattica. Le indagini hanno svelato che gli indagati intendevano smerciare le M. cephalotes nei principali mercati di animali esotici come Europa e Asia, dove la domanda di insetti rari è in aumento. E questa è una novità. Certo, può sembrare strano, ma il valore di mercato di queste formiche africane può superare i 200 euro per una singola regina fecondata. Alcuni siti online specializzati in vendita di formiche - sempre più numerosi - arrivano anche a 290 euro per un singolo individuo.

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Cos'è una specie esotica invasiva?

RSI Ambiente 30.08.2021, 13:27

In un’epoca contrassegnata anche dalla problematica delle specie esotiche invasive, di stretta attualità pure in Svizzera e in Ticino, il caso descritto qui sopra è il tipico esempio di cosa NON si deve fare, se si vuole contrastare il fenomeno.

Oltre al tentativo di importazione diretta e attiva di specie esotiche, questo tipo di contrabbando pensa unicamente al guadagno, senza considerare i rischi per gli ecosistemi, per gli esseri umani e senza preoccuparsi delle leggi in vigore, come ad esempio il Protocollo di Nagoya o – nel caso di specie minacciate - la CITES (Convenzione internazionale sul commercio internazionale delle specie di fauna e di flora selvatiche minacciate di estinzione), che regolano severamente tale commercio. A tal proposito, maggiori informazioni sono illustrate nella rinnovata esposizione sulle specie CITES del Museo delle dogane svizzero.

Ma è innegabile che le formiche affascinano da sempre l’essere umano, basti pensare al gran numero di libri, film, animazioni a loro dedicate. Inoltre, sono animali estremamente interessanti dal punto di vista didattico, in particolare per le scuole. Un interesse importante, che può contribuire a dare il giusto valore a questi imenotteri e alla biodiversità in generale.

Tuttavia, prima di decidere se tenere delle formiche a casa o in aula, è opportuno informarsi per capire se tale pratica sia autorizzata o no dagli uffici competenti. È inoltre buona cosa tenere presente che acquistare formiche online comporta un certo rischio, in particolare se la provenienza degli insetti non è garantita. E infine, è sempre bene pensare a cosa ne sarà delle formiche (o di altri animali da compagnia esotici) una volta che non si vorranno più tenere, per evitare di liberare nella natura specie esotiche potenzialmente invasive.

Per questo motivo, per scoprire l’affascinante mondo delle formiche è preferibile optare per un’escursione all’aperto e osservare le formiche direttamente nel loro ambiente naturale.

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