Nella piccola ma vivace comunità di Balerna, un dolce racconta storie di campane stonate, tradizione e orgoglio locale. Si tratta della Campana di Balerna, una specialità nata dalla volontà della Cooperativa Popolare di Balerna per rilanciare e valorizzare il territorio, creando un prodotto che unisce passato e presente. Per saperne di più, abbiamo intervistato Andrea Stefanetti, membro del consiglio di amministrazione della Cooperativa.
La Campana di Balerna nasce nel 2021 come simbolo identitario della Cooperativa Popolare di Balerna, che con impegno e passione sostiene le tradizioni locali. «Volevamo creare un prodotto unico che rappresentasse Balerna in tutto il Cantone» spiega Andrea Stefanetti, attivo come volontario nel consiglio di amministrazione della Cooperativa dal 2021.. Stefanetti si impegna a sostenere concretamente la storica attività commerciale di Balerna, affinché le peculiarità uniche del negozio di paese non vadano perdute, mantenendo così un legame forte con la comunità locale.
A Balerna la vita sociale è piuttosto attiva, ma nessuno aveva mai pensato di produrre qualcosa che raccontasse il paese e che potenzialmente potesse inserirsi nell’offerta turistica regionale.
Che cos’è la Campana di Balerna e il suo significato
La Campana di Balerna è un lievitato dolce, soffice e profumato, farcito con marmellata all’albicocca e ricoperto da uno strato sottile di glassa con zucchero a velo. «Se dovessi descriverla in una frase, direi che è un dolce che sa di casa, tradizione e comunità» aggiunge Stefanetti. La ricetta è nata con l’idea di offrire un prodotto nuovo basato su un antico modo di dire che contraddistingue la popolazione di Balerna e prendendo spunto da un’antica ricetta che prevedeva una vera campanella con “batacchio”, il che rendeva la campana un dolce che suonava davvero. La ricetta originale, dunque, è stata reinterpretata, pur mantenendo intatto il legame con il territorio. Sono previste anche due varianti: ai frutti di bosco e alle castagne.
Il dolce non è legato a una festività specifica, ma la sua produzione tocca i picchi nei periodi di Pasqua e Natale, momenti in cui la tradizione si intreccia con la convivialità.
Il richiamo storico: “Stonato come le campane di Balerna”
Il nome del dolce trae ispirazione da un antico detto popolare. Fino al XVIII secolo, infatti, la terza campana della Collegiata di Balerna suonava stonata a causa di un difetto di fusione. Questa “stonatura” giocò un ruolo cruciale nella storia momò: nel 1797, le campane stonate allertarono la popolazione dell’arrivo dei Cisalpini, permettendo di respingere l’invasore. Anche se nel 1836 la campana fu sostituita, il detto “Vess stunaa cume i campan da Balerna” è ancora oggi vivo e orgogliosamente tramandato.
La Cooperativa Popolare: custode di tradizioni
La produzione della Campana di Balerna è affidata solo a realtà locali, tra le quali il Nuovo Forno di Chiasso. Questo rafforza il valore del prodotto come rappresentante delle eccellenze locali e il legame con il territorio: «La nostra cooperativa è un punto di riferimento per la comunità e con questa iniziativa vogliamo dare visibilità al negozio, coinvolgendo giovani e meno giovani» sottolinea Stefanetti. La Cooperativa guarda anche al futuro: «Stiamo lavorando per integrare la Campana di Balerna nel Grand Tour of Switzerland, così da promuoverla come attrattiva gastronomica regionale».
Quando la Campana di Balerna è stata presentata, la risposta del pubblico è stata entusiasta. Questo dolce semplice, ma ricco di significato, è diventato un motivo di orgoglio per i balernitani tanto che, come racconta Stefanetti: «Molti clienti portano la Campana come regalo quando visitano parenti o amici fuori dal paese».
La campana per la Cooperativa è davvero il simbolo del negozio e dei valori che vuole portare avanti: vicinanza alla popolazione, produzione locale e supporto alla storie e alle tradizioni locali.
Il successo di un progetto come quello della Campana di Balerna dimostra come valorizzare una tradizione gastronomica non significhi solo preservare un pezzo di storia, ma anche rafforzare il tessuto sociale e culturale del territorio.
La sfida delle nuove generazioni
Un aspetto importante di tutto il progetto riguarda il coinvolgimento dei giovani: «Le nuove generazioni capiscono il valore delle tradizioni e l’importanza di mantenere vivo un negozio di paese, ma sono difficili da fidelizzare. Per questo puntiamo molto su eventi concreti in piazza e sull’uso dei social», conclude Stefanetti, sottolineando come innovazione e tradizione possano andare di pari passo, creando un prodotto capace di raccontare una comunità intera.
I giovani accolgono queste iniziative con entusiasmo e per noi rappresentano uno stimolo per andare avanti sulla strada del rinnovo.
La Campana di Balerna, dunque, non è solo un dolce, ma una storia da mangiare. Un racconto di campane stonate, resilienza e amore per il territorio che oggi, grazie alla Cooperativa Popolare, risuona con dolcezza.

Siamo fuori a Balerna
Siamo Fuori 11.12.2024, 16:55