Territorio e tradizioni

La fondue chinoise, risultato di scambi gastronomici

Storia e curiosità di un piatto diventato essenziale nelle festività natalizie svizzere

  • Oggi, 11:30
Fondue chinoise disposta in tavola
  • RSI
Di: Emma Berger 

Con l’arrivo delle feste natalizie e delle vacanze invernali, il momento è quello giusto per tirare fuori dagli armadi i nostri caquelon, non solo per la fondue al formaggio, ma anche per la chinoise. L’origine di questa fondue è dibattuta e poco documentata, ma è chiaro che nel tempo sia diventato un piatto centrale della cultura gastronomica svizzera, da gustare durante le festività e in pieno spirito conviviale.

La fondue chinoise, ispirata dai viaggi in Cina

La fondue chinoise, come indica anche il nome, prende ispirazione dalle pratiche dell’Asia orientale a tavola, che prevedono la cottura del cibo direttamente al centro della tavola, sul grill o in brodi caldi.

Quello che più si avvicina e da cui si è preso ispirazione per la fondue chinoise è l’hotpot cinese, in cui si cuociono nei brodi saporiti una vastità di ingredienti, come verdure, tofu, funghi, carne e pesce. È infatti probabile che nel Secondo dopoguerra alcuni viaggiatori svizzeri, dopo aver conosciuto l’hotpot, abbiano deciso di portarlo in Svizzera, adattandolo ai gusti e agli ingredienti di casa. La versione elvetica ha ridotto gli ingredienti da cuocere, limitandoli alle fettine di carne (più comunemente manzo e vitello), con gli immancabili accompagnamenti quali salsine, riso e patatine fritte.

In un periodo in cui lo scambio culturale e culinario diventava popolare, la fondue chinoise rappresentava un piatto “esotico”, che rompeva i codici della tavola. Nei libri di ricette svizzero tedeschi del tempo, la fondue chinoise era nominata, infatti, “fondue esotica”.

La popolarizzazione durante i Trenta Gloriosi

Il Secondo dopoguerra è un momento di ricchezza e abbondanza, in cui le abitudini alimentari cambiano, la dieta diventa più variata e il consumo di carne aumenta. La chinoise diventa quindi un simbolo di rottura con il passato e con la povertà: al centro c’è la disponibilità di carne, diventata più accessibile anche grazie alla grande distribuzione.

La chinoise si diffonde negli anni Settanta, facendo seguito alla popolarizzazione della fondue di formaggio che aveva già reso il caquelon uno strumento presente in quasi ogni famiglia. È probabile che la fondue chinoise abbia preso il nome proprio legandosi allo caquelon, anche se non ha niente di fondente. Un’altra possibilità di origine del nome è la somiglianza con la fondue bourguignonne, nata qualche decennio prima a Losanna.

La differenza con la fondue bourguignonne

Per la fondue bourguignonne si cuociono i pezzi di carne nell’olio caldo, anziché nel brodo.

La bourguignonne è stata inventata in Svizzera nel 1948 dal Losannese Georges Esenwein, che l’ha chiamata bourguignonne perché l’accompagnava ai vini della Borgogna.  

La fondue chinoise è una versione più leggera e per questo è diventata più popolare negli anni seguenti.

Perché mangiamo la fondue chinoise a Natale

Anche se è comune consumarla durante tutto l’anno, succede più spesso che la si mangi durante le festività invernali, infatti, le vendite della carne necessaria sono concentrate in questo periodo.

Innanzitutto, è semplice da preparare e permette alle persone che ospitano di rilassarsi e godersi il momento così come gli ospiti. A differenza della fondue di fomaggio, però, la chinoise (o la bourguignonne) è più elegante e festiva.

Inoltre, se prima del Secondo dopoguerra durante i pasti importanti veniva consumato soprattutto il pollame - simbolo di ricchezza - con i Trenta Gloriosi e l’avanzare degli allevamenti su grande scala, mangiare pollo diventa l’abitudine. Si opta quindi per ricette che richiedono diversi tipi di carne - più pregiata - come quelli richiesti dalla tradizionale fondue chinoise.

Anche la religione cattolica ha influenzato questa pratica: la fondue chinoise, abbondante in carne, è perfetta per la fine della quaresima richiesta prima di Natale.

Un piatto conviviale

Così come la fondue di formaggio, la raclette o la bourguignonne, anche la fondue chinoise celebra convivialità e condivisione perché è adatta per essere gustata in compagnia. In più, tutti possono apprezzarla, scegliendo gli ingredienti e le combinazioni che più si preferiscono e mangiando al proprio ritmo. 

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