L’orologeria svizzera ha vissuto un 2017 marcato da chiari segni di ripresa, dopo due esercizi annui in consistente calo. Le esportazioni dovrebbero toccare, e forse superare, i 20 miliardi di franchi e confermare sviluppi positivi l’anno venturo. Jean-Daniel Pasche, presidente della Federazione dell’industria orologiera elvetica (FH) spiega in un’intervista di nutrire "un prudente ottimismo, dato che la congiuntura mondiale è in ripresa e il mercato cinese mostra un recupero pari a circa il 20%".
La Cina non è il solo mercato in evidenza, visto che "due terzi delle trenta principali destinazioni degli orologi svizzeri sono in progressione". Gli Stati Uniti, secondo mercato d’esportazione, evidenziano invece un’evoluzione contrastata con vendite in discesa del 4%, ma il potenziale resta elevato nonostante il commercio online.
Il 2018 segnerà inoltre l’esordio di una task force ideata per controllare il rispetto del made in Switzerland. Costituita da esperti neutri, sosterrà la FH e tutelerà il marchio "swiss made".