Chiesta la revoca dell’arresto, Abedini è libero

Il ministro della Giustizia italiano Carlo Nordio ha chiesto la revoca dell’arresto per Mohamed Abedini, il ricercatore iraniano fermato a Malpensa a dicembre, su mandato statunitense, con l’accusa di spionaggio e di aver fornito supporto materiale ai Pasardan, i guardiani della rivoluzione iraniana che per gli Stati Uniti rappresentano un’organizzazione terroristica. La richiesta di Nordio è stata depositata alla Corte d’Appello di Milano.

Nella nota del ministero della Giustizia, viene indicato che “solo i reati punibili secondo le leggi di entrambe le parti”, in questo caso Italia e Stati Uniti, possono portare all’estradizione. Condizione che in questo caso non sussiste.

È in seguito emerso che l’ingegnere iraniano, già attivo come ricercatore al Politecnico di Losanna, è già giunto in Iran, in quanto è stato liberato già questa mattina poco dopo le 9.00.

Roma specifica che non vi sono prove di associazione a delinquere per aver violato l’Ieepa, l’International emergency economic powers act (legge federale statunitense). Non ce ne sono nemmeno per l’accusa di “associazione a delinquere per fornire supporto materiale ad una organizzazione terroristica con conseguente morte” e per quella di “fornitura e tentativo di fornitura di sostegno materiale ad una organizzazione terroristica straniera con conseguente morte”.

Nonostante non vi siano ammissioni ufficiali che l’arresto di Abedini sia legato a quello di Cecilia Sala, i fermi di entrambi sono risultati fin da subito legati. Il ricercatore è finito in manette il 16 dicembre, mentre la giornalista è stata arrestata in Iran il 19 dicembre.