Il quattordicesimo giorno di guerra in Ucraina ha portato un po' di speranza almeno a una parte dei civili bloccati nelle città assediate dalle forze russe. Mercoledì mattina le parti in conflitto hanno trovato un accordo per un cessate il fuoco su sei corridoi umanitari per sfollare i civili da Energodar, Sumy, Mariupol, Volnovakha, Izyum, e diversi insediamenti vicini a Kiev.
Sul fronte diplomatico, in attesa dell'incontro tra il ministro degli esteri russo Lavrov e il suo omologo ucraino Kuleba, la Russia si è detta pronta a discutere con le autorità di Kiev, ribadendo però che l'Ucraina deve riconoscere le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk.
L'Unione Europea intende invece aumentare la pressione su Mosca con nuove sanzioni contro dirigenti e oligarchi coinvolti nell'invasione, oltre che sul settore marittimo. Sul terreno proseguono intanto gli spostamenti delle truppe russe, ma i combattimenti sono meno intensi di quelli registrati nei giorni scorsi.
Nel conflitto sono morti almeno 474 civili e altri 861 sono rimasti feriti, secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite. Sul fronte militare, l'esercito ucraino afferma di aver ucciso almeno 11'000 soldati russi, mentre il Cremlino ha confermato la morte di circa 500 militari. Nessuno dei due campi ha fornito cifre sulle perdite militari ucraine.
Nuovo tentativo di cessate il fuoco
Telegiornale 09.03.2022, 13:30