Sono migliaia gli stranieri arrivati in Ucraina per combattere contro l’invasione russa. Sabato scorso il ministro degli esteri Dmytro Kuleba aveva parlato di 20'000 combattenti arrivati nel Paese e tra loro ci sono alcuni svizzeri, come conferma un militare ucraino in un reportage trasmesso da SEIDISERA.
“Molti arrivano dai Paesi Bassi, dal Regno Unito, ma anche dalla Svizzera”, spiega il militare, “possono passare: se hanno il passaporto e dicono che vogliono combattere possono farlo”.
Il codice penale militare
L’appello di Kiev agli stranieri per combattere in Ucraina sta quindi facendo proseliti. Ma in Svizzera, dal 1927, il codice penale miliare parla chiaro: a tutti i cittadini svizzeri è vietato arruolarsi in un esercito straniero senza il permesso del Consiglio federale. E i contravventori possono essere puniti con la detenzione fino a tre anni.
È invece diversa la situazione per i cittadini di altre nazioni che vivono in Svizzera, come illustra l'avvocata Giulia Togni, specialista di diritto degli stranieri: “Dal punto di vista di vista del diritto penale militare, trattandosi di cittadini che non sono svizzeri, non soggiacciono alle norme elvetiche, ma a quelle in vigore nel loro Stato d’origine”.
In caso di assenza prolungata all’estero senza notifica di partenza, continua l’avvocata, “dopo tre mesi decade però il permesso di breve durata, e dopo sei mesi quello di dimora o domicilio”.
I rifugiati possono invece recarsi nel Paese d’origine solo con l’accordo della Confederazione. Questo, spiega ancora l’avvocata, potrebbe valere pure per gli ucraini che in Svizzera beneficeranno del permesso “S” (permesso temporaneo per persone bisognose di protezione, ndr.): “Potrebbe spostarsi nelle spazio Schengen ma non tornare a combattere in Ucraina”.
SEIDISERA del 08.03.2022: il servizio di Roberto Scolla
RSI Info 08.03.2022, 20:35
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