Le forze ucraine hanno ammesso, secondo alcune agenzie di stampa internazionali, di aver abbandonato il centro di Severodonetsk, a seguito di una nuova offensiva russa su questa città chiave dell'Ucraina orientale, che le due parti si contendono da settimane.
Un terzo ponte che collega la città alla vicina Lysychansk è stato distrutto, ma Severodonetsk non è ancora isolata e le vie di fuga per i difensori non sono ancora del tutto chiuse, secondo fonti ucraine locali. I russi stanno ancora tentando di completare l'accerchiamento, quando siamo giunti al 111mo giorno di conflitto, ha detto il governatore dell'oblast di Luhansk Serhii Haidai. La situazione, ha precisato, "è estremamente grave". Oltre 500 persone sono rifugiate nell'azienda chimica Azot, sotto costante bombardamento.
La conquista della città darebbe a Mosca il controllo della regione di Lugansk e aprirebbe la strada verso un'altra grande città, Kramatorsk, capitale della vicina regione di Donetsk. Si tratta di un passo fondamentale per la conquista dell'intero bacino del Donbass, una regione prevalentemente russofona che dal 2014 è in parte in mano ai separatisti filorussi.
Nell'ovest del Paese è tornata a essere colpita Kharkiv. Nell'Ucraina meridionale infuriano i combattimenti, con battaglie aeree e attacchi di elicotteri russi sulle posizioni ucraine a Mikolayv e Kherson, secondo l'ultima dichiarazione del comando delle truppe ucraine per il sud del Paese, diffusa nella tarda serata di ieri, lunedì. A Mikolayv, un importante porto sull'estuario del Dniepr, l'avanzata russa si è fermata alla periferia della città e l'esercito ucraino vi ha scavato delle trincee, ha rilevato un team dell'agenzia stampa francese AFP.