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Violenze ad Haiti, Cuba ritira i medici

Centinaia in piazza contro le bande criminali e per chiedere il rilascio della dottoressa cubana rapita da una settimana. Rientrati in patria 78 medici ed infermieri dell'Avana

  • 21 gennaio 2022, 07:13
  • 20 novembre, 18:48
03:52

Notiziario 21.00 del 20.01.2022

Notiziario 20.01.2022, 22:10

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Di: ATS/M. Ang. 

Non esiste pace per Haiti dove, per il secondo giorno consecutivo, centinaia di persone sono scese in strada a Petit-Goâve per protestare contro le bande criminali e chiedere il rilascio della dottoressa cubana Daymara Helen Perez Alabedra, sequestrata il 13 gennaio scorso a Martissant mentre, in auto, si recava nella capitale.

I media haitiani segnalano che i manifestanti hanno bloccato la statale n.2 con barricate e pneumatici incendiati, per convincere i rapitori a non persistere nel loro proposito. Secondo il quotidiano The Haitian Times i rapitori chiedono per la liberazione di Perez Alabreda un riscatto di 100'000 dollari.

Di fronte a questa nuova emergenza che colpisce il personale sanitario cubano impegnato sul territorio haitiano, l'ambasciata di Cuba a Port-au-Prince ha confermato che nei giorni successivi a quest'ultimo rapimento 78 medici e infermieri hanno deciso di abbandonare il Paese per far ritorno a L'Avana.

La crisi di Haiti

Intanto, in vista di una conferenza internazionale su Haiti guidata dal suo Paese, l'ambasciatore del Canada nella nazione caraibica chiede un accordo politicamente "inclusivo" per affrontare una crisi costituzionale sempre più profonda, dopo l'assassinio del 7 luglio del presidente Jovenel Moïse, che ha complicato una situazione politica già fragile nel Paese.

In un'intervista a Port-au-Prince, il diplomatico Sébastien Carrière ha espresso preoccupazione per il degrado della situazione della sicurezza ad Haiti, che sarà un argomento centrale di una riunione virtuale venerdì che includerà i ministri di Canada, Stati Uniti e Francia, tra gli altri Paesi.

Carrière ha aggiunto che la crisi di Haiti è multiforme e complessa, con aspetti economici, umanitari e di sicurezza. Citando i numeri delle Nazioni Unite, ha detto che "4,6 milioni di haitiani vivono in uno stato di emergenza umanitaria". Il Canada vede le elezioni come inevitabili ad Haiti, dato il collasso istituzionale, ma la loro tempistica è un'incognita. "Il Canada crede che la sicurezza debba essere ristabilita prima che si tengano le elezioni... Nel contesto attuale sarebbe molto difficile avere elezioni", ha detto.

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