Quindici officine disseminate in tutto il territorio di Ginevra si occupano di riparare, riciclare e rivendere vecchie biciclette, affettuosamente chiamate "péclôt" dai ginevrini. Da qui il nome della cooperativa Péclôt 13, che oggi collabora attivamente con le autorità, come spiega Loredan Fuëg, membro della cooperativa: "Indipendentemente dall'età della bicicletta, partiamo dal presupposto che tutte hanno il diritto di continuare a viaggiare sulla strada. Questa è anche la ragione per la quale abbiamo accettato un mandato dal Canton Ginevra di gestire il deposito cantonale. Siamo dei fornitori di servizi privati con un mandato pubblico".
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L'ultima tappa di Selina: gli inviati sono in centro a Ginevra
SEIDISERA 31.07.2023, 18:47
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Nelle officine di Péclôt finiscono tutte le bici abbandonate a Ginevra. Si parla di 4’000-5'000 bici all’anno. "E noi - continua Fuëg- diamo loro potenzialmente una seconda, una terza e, a volte, anche una quarta vita".
Péclôt non si occupa solo di riparare bici ai ginevrini, ma anche di esportarle all'estero, verso il Togo, l'Ucraina, il Kosovo, il Madagascar, l'Africa del nord e anche verso la Francia.
Telai o manubri che non possono più essere utilizzati, a volte vengono recuperati da artisti per allestire una scena teatrale, per richiamare semplicemente lo spirito della bici.