Solo un numero molto limitato di siriani che al momento si trovano sotto protezione in Svizzera ha chiesto di potersi recare in Siria per valutare la situazione attuale del paese, dopo poco più di un mese dalla caduta del regime di Bashar al-Assad, l’8 dicembre scorso.
C’è ancora molta cautela nel tornare in patria, quindi. Qui, come altrove in Europa. La Germania è stata la prima a sospendere le decisioni per le domande d’asilo da parte di siriani, e ha di recente discusso della possibilità per un rifugiato siriano di recarsi in patria senza perdere il proprio statuto di protezione. Un viaggio sottoposto a regole ferree, ma che molti vorrebbero intraprendere.
La situazione in Svizzera è invece diversa: la Segreteria di Stato della Migrazione (SEM) ha risposto al Radiogiornale della RSI che bisogna distinguere in particolare due casi. Il primo è quello di una persona che ha ottenuto l’ammissione temporanea e in questo contesto la SEM può autorizzare un viaggio in Siria in singoli casi e nel contesto di un futuro rimpatrio volontario definitivo. Potenzialmente ciò coinvolge 6’000 persone attualmente in Svizzera. Invece, per altre 14’000, che sono state accolte in quanto rifugiati, la legge è chiara: nessun viaggio è autorizzato. Se viene intrapreso, si perde lo statuto di rifugiato.
Ad ogni modo, chiarisce la SEM, al momento solo un numero limitato di persone ha chiesto di potersi recare in Siria.
Sull’altro fronte, quello dei richiedenti asilo, la SEM conferma che i processi decisionali rimangono sospesi - come già annunciato - dal 9 dicembre, a causa della situazione instabile nel paese. Le persone provenienti dalla Siria possono comunque fare domanda e vengono ammesse nei centri federali d’asilo.
Oltre 200’000 rifugiati sono rientrati in Siria dopo la caduta di Bashar al-Assad all’inizio di dicembre, secondo quanto ha riferito l’Onu negli scorsi giorni, prima della visita in Siria dell’Alto Commissario per i rifugiati, Filippo Grandi. Tra l’8 dicembre 2024 e il 16 gennaio 2025, circa 195’200 siriani hanno fatto ritorno nel loro Paese, secondo il tabellone dell’Unhcr pubblicato da Grandi su X. Dal 2011, milioni di siriani sono fuggiti dalla guerra civile e dalla crisi economica e umanitaria per trovare rifugio nei Paesi vicini e oltre. La vicina Turchia, che condivide con la Siria un confine di oltre 900 km, ospita ancora circa 2,9 milioni di siriani fuggiti dal 2011.
Un mese senza regime: il reportage di Falò dalla Siria
Lo scorso dicembre, in appena una decina di giorni, il regime sanguinario degli al-Assad è improvvisamente crollato. A capo delle forze insorte si è insediato il gruppo politico Hayat Tahrir al-Sham (HTS) guidato dal suo leader Ahmed Hussein al-Sharaa che ha un passato in Al Qaeda, Isis e Fronte al-Nusra. Al-Sharaa oggi si dichiara moderato e afferma di voler rispettare le minoranze. Ma è davvero così? E fino a quando? A poco più di un mese dalla caduta di Bashar al-Assad, Falò si è recato in Siria per cercare di capire come questo Paese, devastato da tredici anni di guerra, prova a ripartire.
Siria, un mese senza regime
Falò 14.01.2025, 21:15