Questo pomeriggio (lunedì) - con quasi due mesi di ritardo - arriverà nell’aula di Gran Consiglio il Preventivo 2024, sostenuto al momento da una fragile maggioranza formata da PLR, Lega e Centro. Una fragilità testimoniata anche dal numero record di emendamenti, che rischiano di prolungare una sessione alla quale sono già stati aggiunti due sere e un mattino di dibattito.
La certezza è che si comincerà nell’incertezza: c’è infatti chi vuole discutere in entrata l’iniziativa parlamentare urgente che darebbe avvio al processo di revisione della spesa, ma che ancora non risulta all’ordine del giorno. “Ne discuteremo a livello di Ufficio presidenziale – spiega alla RSI la presidente del Gran Consiglio Nadia Ghisolfi – e poi verrà messa al voto per l’urgenza, speriamo di non perdere comunque troppo tempo sulle questioni tecniche e sull’ordine di discussione”.
Anche perché di tempo ne servirà per l’analisi del preventivo e delle misure di risparmio, tanto discusse che il numero di proposte di modifiche puntuali - quelle che si chiamano emendamenti - è da record: ne abbiamo contate 77. Molte provengono da chi ha firmato i rapporti di minoranza - Verdi, PS e UDC - e moltissime dai partiti che non possono partecipare alle discussioni commissionali, con l’Mps che da solo ne ha presentate oltre 40.
Il dato politico però è che anche la maggioranza mette sul tavolo emendamenti di peso, come lo stralcio del contributo di solidarietà a carico dei dipendenti pubblici o il ritorno dei tagli ai sussidi di cassa malati. E ciò dopo mesi di discussioni.
“Tre partiti si sono guardati in faccia e ciascuno ha fatto un passo indietro – commenta il presidente della Commissione della gestione, il leghista Michele Guerra –, anteponendo a tutto la volontà di dare un preventivo a questo cantone ed evitare così di finire nel caos. Poi se in aula ci sono degli emendamenti anche da parte di questa maggioranza, è perché questi rappresentano le diverse sensibilità. Il mio augurio è che questo patto possa reggere, anche perché altrimenti dovremmo ricominciare il lavoro dal principio e di convergenze sul preventivo ce ne sono ben poche”.
“Credo che riusciremo a votare il preventivo – aggiunge da parte sua Nadia Ghisolfi –, ma mi preoccupano i temi che seguiranno, speriamo di riuscire ad affrontare tutto”. Compreso anche l’acquisto dello stabile EFG per la prevista futura “Cittadella della giustizia”, altro tema caldo di questa sessione spalmata su tre pomeriggi, due serate e un mattino.
La sessione si chiuderà in ogni caso mercoledì, quando una delegazione dell’Ufficio presidenziale sarebbe invece dovuta arrivare a Londra per festeggiare i 150 anni della Pro Ticino. Partenza posticipata a giovedì.