Nella storia della gastronomia, Martino de’ Rossi - meglio conosciuto come Maestro Martino - è un personaggio simbolo.
Partito dal piccolo villaggio bleniese di Torre a metà del Quattrocento, dopo una ricca esperienza nella sua terra alla guida della rettoria dell’Ospizio di S. Martino Viduale, Martino de’ Rossi rivoluziona la cucina e i gusti dell’epoca.
Un bleniese che ha cambiato le sorti della cucina
Ai tempi, i territori della Valle di Blenio appartenevano al Ducato di Milano sotto l’egemonia della signoria viscontea e, in seguito, degli Sforza. Tali vie rappresentavano le principali strade di scambio e di comunicazione tra il Nord e il Sud Europa, lungo le quali si erano nel tempo create delle infrastrutture in cui chi svolgeva attività mercantile poteva fare tappa e trovare ristoro.
Maestro Martino: dalla Valle di Blenio a Roma
Celebre e conteso nelle cucine di molte corti italiane, Martino fu al servizio presso gli Sforza, del cardinale Trevisan, detto “Cardinal Lucullo” per l'opulenza dei suoi banchetti, di due papi (Papa Paolo II e Sisto IV) e del condottiero milanese Gian Giacomo Trivulzio.
Verso la fine Quattrocento, dopo una lunga permanenza a Roma, Maestro Martino sembra tornare nella sua terra al seguito di Gian Giacomo Trivulzio, divenuto proprietario del Castello di Mesocco.
Papa Paolo II era molto sensibile ai piaceri della tavola, mangiava con gusto anche le carni meno delicate e più volentieri il pesce, era avido di fichi, uva e meloni. Sembra che morì proprio a causa di due meloni avvelenati o, secondo una leggenda, per un colpo apoplettico in seguito ad una indigestione.
Nella storia tutto è collegato e il cibo non fa eccezione
Una pagina del ricettario originale manoscritto di Maestro Martino, custodito alla Biblioteca civica di Riva del Garda (Italia)
Libro de arte coquinaria: la modernità del ricettario di Maestro Martino
Autore di un libro di ricette Libro de arte coquinaria, è riconosciuto a livello mondiale come il primo cuoco moderno della storia. Definito il Principe dei cuochi già dai suoi contemporanei, con Maestro Martino finisce la vecchia tradizione medievale e inizia una nuova epoca basata su concezioni e tecniche moderne.
Grazie ai suoi contatti cosmopoliti presso le diverse corti in cui ha lavorato e soprattutto grazie all’esperienza nelle cucine papali che erano la summa delle tradizioni gastronomiche europee del momento, Martino ha cambiato le abitudini culinarie del suo tempo avvicinandosi maggiormente ai gusti odierni.
La parola “polpetta” è stata introdotta la prima volta da Maestro Martino
A tavola con la Storia
La storia infinita 04.11.2024, 20:40