Il missile che ha causato la morte di due persone in Polonia è stato probabilmente lanciato dalle forze ucraine, ma anche se si fosse trattato di un razzo russo fuori controllo è poco probabile che la NATO avrebbe reagito in modo drammatico. Secondo Mauro Gilli, esperto di tecnologia militare e sicurezza internazionale al Politecnico di Zurigo, le due superpotenze in campo, Stati Uniti e Russia, non hanno infatti interesse ad aumentare la tensione o allargare il conflitto, e nel caso in cui non ci sia un attacco deliberato è molto più facile tenere la situazione sotto controllo.
Per quanto riguarda l'esplosione di martedì, probabilmente causata da un missile lanciato da un S-300, Gilli sottolinea che incidenti simili non sono rari in guerra. In Siria un razzo sparato dallo stesso sistema era andato a colpire l'isola di Cipro.
I missili sono infatti parte di un sistema antiaereo, progettati per intercettati altri razzi o aerei. In caso dovessero mancare il loro obbiettivo esiste un sistema di autodistruzione. Se questo meccanismo non funzione, spiega Gilli, il missile continua sulla sua traiettoria fino a quando esaurisce il carburante per poi schiantarsi. Probabilmente quanto accaduto martedì sera nei cieli tra l'Ucraina e la Polonia.