Il nuovo governo del Partito Laburista britannico ha promesso di calmare la politica febbrile del Paese e di alleviare la crisi del costo della vita, esponendo i suoi piani di “rinnovamento nazionale” in occasione della grande apertura del Parlamento mercoledì.
Stabilizzare le finanze pubbliche del Regno Unito e stimolare la crescita economica sono stati al centro dell’agenda legislativa del Primo Ministro Keir Starmer, annunciata in un discorso scritto da funzionari del governo e pronunciato da Re Carlo III.
“Il mio governo cercherà di creare una nuova partnership sia con le imprese che con i lavoratori e aiuterà il Paese a superare le recenti difficoltà legate al costo della vita, dando priorità alla creazione di ricchezza per tutte le comunità”, ha detto il re in un discorso rivolto a centinaia di legislatori e membri della Camera dei Lord.
Starmer, che ha spostato il suo partito di sinistra verso il centro da quando è diventato leader laburista nel 2020, ha fatto una campagna elettorale con la promessa di portare un cambiamento coraggioso in Gran Bretagna a costi modesti per i contribuenti. Egli si propone di essere sia a favore dei lavoratori che delle imprese, a favore di vasti progetti di costruzione e a tutela dell’ambiente. È in programma anche un riavvicinamento all’UE. Starmer ha ereditato dal precedente governo i piani per un nuovo regolatore del calcio e per un divieto graduale del tabacco.
Nell’introduzione al discorso, Starmer ha esortato alla pazienza, dicendo che il cambiamento richiederà “un lavoro determinato e paziente e soluzioni serie” piuttosto che risposte facili e “il fascino del populismo”.
I laburisti hanno ottenuto una vittoria schiacciante alle elezioni del 4 luglio, grazie al fatto che gli elettori si sono rivoltati contro i conservatori dopo anni di inflazione elevata, scandali etici e l’instabilità dei primi ministri. Starmer ha promesso di rimettere a posto l’infrastruttura obsoleta del Paese e i servizi pubblici logori, ma ha detto che non aumenterà le tasse personali e insiste sul fatto che il cambiamento deve essere vincolato da “regole fiscali infrangibili”.